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Politica & Istituzioni

Ma quale lobby per le famiglie, c’è in gioco il futuro del paese

Oggi a Roma appuntamento con la politica sul quoziente familiare. L’appello di Gigi De Palo (Forum Famiglie) è vibrante: «Abbiamo bisogno di ragionare sulle politiche per la famiglia liberandoci dagli approcci ideologici. Prendiamo spunto da chi sta portando soluzioni. Troviamo la via italiana, ma facciamo qualcosa, le famiglie non ce la fanno più. Non si tratta di fare lobby per le famiglie, si tratta del bene e del futuro del paese»

di Sara De Carli

Il governo tedesco mette a disposizione un sito per calcolare quanto spetta di assegni familiari. Basta inserire il numero di figli, il reddito non conta. A dicembre con tre figli l’assegno familiare era di 663 euro al mese, 7.956 l’anno. A gennaio l’importo è aumentato: per gli stessi tre figli, l’assegno mensile è stato portato a 750 euro, per 9mila euro l’anno. Da noi invece l'Assegno Unico ed Universale non è ancora uscito dall'equivoco che scambia le politiche della famiglia per politiche di contrasto alla povertà: si chiama universale ma nei fatti, con l’Isee, mantiene una struttura altamente selettiva. In Francia invece hanno il quoziente familiare: in pratica più la famiglia è numerosa, più le viene alleggerito il carico fiscale. Da noi invece due contribuenti con lo stesso reddito pagano le stesse tasse, anche se uno ha tre figli a carico e l’altro nessuno: evidentemente però il loro reddito disponibile è diverso.

Il tutto mentre la Banca d’Italia proprio ieri ci ha detto che potremmo non riuscire a trovare i 300mila nuovi occupati che il Pnrr potrebbe portarci perché la popolazione attiva da qui al 2026 calerà di 630mila unità e persino il New York Times ci dedica articoli in cui siamo dipinti (come siamo) come “the West’s Fastest-Shrinking Nation”, alle prese con il doppio colpo di una popolazione di anziani che sta aumentando vertiginosamente e un tasso di natalità che precipita, ponendoci in prima linea e mani nude ad affrontare lo "tsunami d'argento".

Di tutto questo si parlerà oggi a Roma nell’evento “Quoziente familiare, quando copiare è una virtù", organizzato dal Forum Nazionale delle Associazioni Familiari. È l’ultimo grande convegno pubblico per Gigi De Palo, prima dell’assemblea che a metà marzo rinnoverà il direttivo del Forum. Un invito alla politica, l’ennesimo, per passare dalle analisi alle scelte e dalle scelte ai fatti. Tra i partecipanti, Gérard-François Dumont, professore di demografia alla Sorbonne di Parigi, lo studioso che “ha inventato” il concetto di inverno demografico. De Palo, che in questi anni “ha inventato” gli Stati Generali della Natalità, lo ha voluto per «alzare il livello del dibattito, per ragionare sul quoziente familiare, sull’assegno unico, sulle politiche per la famiglia liberandoci dagli approcci ideologici, da argomenti che servono più ad occupare spazio mediatico che a trovare soluzioni. Noi abbiamo bisogno di tornare a parlare di politiche familiari, cercando di prender spunto da chi in questo periodo storico sta portando soluzioni, in particolare Francia e Germania», spiega il presidente del Forum Famiglie. «Poi troviamo la via italiana, ma partiamo dal capire veramente come le altre esperienze stanno funzionando: perché non è vero per esempio – e lo racconteremo – che il quoziente familiare disincentiva l’occupazione femminile, così come non è vero che avvantaggia solo i redditi medio alti. E comunque in Italia le famiglie del ceto medio sono quelle che in questo momento stanno peggio, dal momento che abbiamo forse le migliori politiche per le famiglie in povertà ma non abbiamo nulla per le famiglie del ceto medio».

L’appello di De Palo è vibrante: «Troviamo la via italiana ma facciamo qualcosa, perché le famiglie non ce la fanno più». La via italiana quale potrebbe essere? «Forse per cominciare migliorare l’assegno unico, che è stato un ottimo inizio ma così com’è non basta, ripristinando anche alcune detrazioni. La prossima legge di bilancio sarà determinante per capire la direzione in cui si vuole andare e auspico che maggioranza e opposizione su questo tema lavorino gomito a gomito. Mi rifiuto di ascoltare ancora diatribe inutili, non considero neanche che ci si possa dividere politicamente su questo tema. Non si tratta di fare lobby per le famiglie, si tratta del bene e del futuro del paese. Ma alle scelte bisogna pensare adesso e le risorse bisogna cominciare a trovarle adesso: lo dico sempre, Noé costruì l’arca quando c’era il sole. Noi siamo già in ritardo».

foto Pixabay


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