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Cooperazione & Relazioni internazionali

Naufragio a largo della Libia: 73 morti

A darne notizia l’Organizzazione internazionale per le migrazioni presente in Libia. Nel gommone che si è ribaltato viaggiavano in 80, solo sette i sopravvissuti. I corpi dell’ultima tragedia recuperati dalla Mezza luna rossa nella spiaggia di Qaser Alkayar

di Redazione

Ancora un naufragio nel Mediterraneo centrale, questa volta con 73 tra morti e dispersi secondo quanto riferisce l’Organizzazione internazionale per le migrazioni presente in Libia. Il gommone in cui viaggiavano 80 persone sarebbe partito ieri, 14 febbraio, da Qaser Alkayar.

Undici dei corpi sono stati rinvenuti questa mattina nella stessa spiaggia del luogo di partenza, 10 maschi e una donna. I sette sopravvissuti che sono stati soccorsi si trovano in pessime condizioni di salute: «11 i corpi recuperati, 62 i dispersi. Portati in ospedale i 7 sopravvissuti. Il barcone era partito da Qasr Al Kayer con circa 80 persone a bordo. Oltre 130 le persone morte da gennaio nel Mediterraneo Centrale», scrive Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Oim.

Con il migliorare delle condizioni meteo stanno aumentando le partenze dei migranti sia dalla Libia che dalla Tunisia. A Lampedusa sono sbarcate quattro imbarcazioni con 170 migranti, il giorno prima ne erano arrivate altre 100.

Le due navi Ong impegnate in area dei soccorsi, la Geo Barents di Medici Senza Frontiere e la Ocean Viking di Sos Mediterranee rispettivamente con 48 e 84 naufraghi a bordo sono dirette verso i porti di Ancona e Ravenna. Nel frattempo che le navi della società civile si dirigono verso i porti del Nord Italia, la Camera con 202 voti a favore, 136 contrari e quattro astenuti, la Camera ieri ha confermato la fiducia al governo al “decreto Piantedosi”. Oggi si terrà il voto finale, poi passerà al Senato e dovrà essere convertito in legge entro il 3 marzo.


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