Solidarietà & Volontariato

Villetta Barrea. Autonomia energetica e turismo naturalistico

Villetta Barrea, 600 abitanti nel cuore della Marsica. Adagiato sul lago artificiale di Barrea, il piccolo comune abruzzese punta a recuperare l'antica centrale idroelettrica per raggiungere l'autonomia energetica. Nel dialogo con la sindaca Giuseppina Colantoni, scopriamo che "il borgo dei cervi" ha una forte vocazione turistica con cui spera di frenare lo spopolamento

di Gabriella Debora Giorgione

Dodicesima puntata di Piccoli comuni, grandi Sindaci. Siamo rimasti in Abruzzo, in una zona molto diversa dalla precedente. Le statistiche descrivono un forte spopolamento delle aree interne abruzzesi a vantaggio dei comuni costieri. Complessivamente, sono 97.231 gli abitanti persi nei comuni periferici e ultraperiferici abruzzesi tra il 1951 e il 2020.

Quando giri la curva a gomito e ti trovi davanti lo spettacolo di quel lago incastrato perfettamente tra i Monti Marsicani, sei proprio costretta ad accostare e fermarti a respirare quella bellezza. La foto di qualche settimana fa del cervo davanti al venditore di frutta ci fa sperare, purtroppo inutilmente, di fare anche noi questo incontro ravvicinato inusitato.
La sindaca Giuseppina Colantoni (nella foto di copertina, a destra, maglioncino chiaro) ci riceve a casa sua e scopriamo che ha un bel pancione in cui la piccola Greta sta passando i suoi ultimi giorni prima di venire al mondo. Si adagia sul grande divano rosso e cominciamo il nostro dialogo proprio da lei, la piccola vita che sta per nascere e rallegrare mamma e papà, legati da dieci anni.

A quanto vedo, Greta sta proprio per arrivare, sindaca…
Sì, dalla prossima settimana ogni giorno è buono.

È la sindaca per prima ad elevare il tasso di natalità…
Eh, magari…Il trend dello spopolamento purtroppo è in aumento. Negli ultimi anni c’è stato un leggero riequilibrio perché abbiamo perso solo qualche decina di residenti. Ma non stanno meglio neanche i Comuni limitrofi.

State pensando a misure specifiche?
Non è semplice. Sono al mio secondo mandato, sono stata eletta sindaca nel 2015 e Villetta Barrea si assesta sui 600 abitanti circa, anche se raggiungiamo un ottimo livello di presenze turistiche. Però dobbiamo lavorare ancora molto perché alle presenze si aggiungano le residenze.

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Quindi questo è il suo secondo mandato?
Esatto, abbiamo votato nel 2020 e a causa della pandemia ora la consiliatura è prorogata: quindi tra primo e secondo mandato arriverò ad 11 anni di sindacatura. Se mi volto indietro e penso al 2014, sento a riconoscermi perché fino ad allora non mi ero mai interessata politicamente delle vicende del mio comune.

Addirittura?
Non che non mi interessasse il mio comune, assolutamente! Sono stata anche presidente dell'Archeoclub di Villetta Barrea, mi ha sempre appassionato l’attività socio-culturale del mio comune e del territorio. Forse proprio questa mia forte vocazione, anzi passione, per il mio territorio ha spinto gli altri a suggerirmi di pensare ad un impegno attivo in politica, io da sola non l’avrei mai pensato. Nel 2020 siamo stati rieletti con oltre l’82% di preferenze.

E prima di fare la sindaca?
Sono un’insegnante di storia dell’arte, che poco c’entra con l'impegno amministrativo a cui un sindaco è chiamato. E infatti la sindaca sta togliendo tanto alla docente, ormai accetto solo incarichi che mi consentano di fare l'una e l'altra cosa. Per fortuna sono vicino casa e quindi riesco a conciliare le due cose.

Con l’arrivo della bambina riuscirà a conciliare?
Certo, ora diventa ancora più complicato, vedremo da settembre cosa succederà

C’è un sacrificio maggiore per le donne ad essere impegnate in politica?
Credo di sì, nella misura in cui si ha sempre un occhio al contrario nei confronti della figura femminile.

Al contrario?
Sì, nel senso che è un mondo prettamente maschile, non maschilista badi bene, anzi io lavoro benissimo con i colleghi e ricevo una totale stima e una totale fiducia da parte loro e questo credo che sia anche dovuto all'apertura della lungimiranza culturale di queste persone. Però, ripeto, questo è un mondo che vedo molto maschile, in cui per una donna è più difficile cercare di affermarsi o comunque cercare di rendere autorevole quello che fa, alla pari di qualcun altro, con la o finale. Per converso, una donna affronta ogni decisione politica con maggiore tatto, sensibilità. E questo è un valore aggiunto, in politica.

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Qual è la “cifra” della sua sindacatura?
Ci siamo concentrati molto sul turismo, noi ci troviamo nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. Quando siamo arrivati in amministrazione nel 2015 c’erano un po' di sonnolenza e un po' di torpore sia sull'offerta turistica che sui servizi. Il nostro primo obiettivo è stato quello di innescare delle politiche di modernizzazione, di incentivazione del turismo. Non è stato semplice, ma nell'arco di 4 anni abbiamo più che raddoppiato le presenze turistiche. Poi è arrivato il Covid che ci ha fermati, ma che ha offerto nuovi spunti per il turismo dei borghi e di prossimità. Di sicuro a Villetta c’è una forte coesione anche tra le diverse associazioni, la pro-loco, la protezione civile, l’Arecheoclub e questo per noi è stato ed è importante.

Sostanzialmente però mi pare di capire che tutto si incentra sul turismo…
I numeri sono importanti e quindi le dico che dal 2014 siamo passati da 30mila a 62mila presenze circa. È un turismo che parte prevalentemente dalla primavera e che arriva fino all’autunno, ma negli ultimi anni anche invernale perché poco distante c’è Pescasseroli che è una località sciistica. Il lago attira molto, ma anche le passeggiate, le escursioni e ultimamente si è diffuso anche il turismo del foliage e della fotografia ai combattimenti dei cervi. Villetta è nota per essere il "borgo dei cervi", perché camminano tranquillamente per le strade del paese. Stiamo quindi andando verso una destagionalizzazione che ci premia.

Con un incremento anche economico?
Stiamo parlando di un piccolissimo centro, però sicuramente si sono formate nuove figure professionali e posso dirle che soprattutto il periodo 2014-2019 ha avuto proprio un boom: sono nate molte aziende e molte strutture ricettive, ovviamente sempre a conduzione familiare.

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Però avete un problema con gli ospedali.
Sì, il primo presidio ospedaliero più vicino è a Castel di Sangro, a 25 km di distanza da qui, che non attraversa un periodo florido e che purtroppo è un presidio che sta progressivamente perdendo dei servizi.

Avete pensato ad una casa della comunità?
Ci stiamo pensando a livello comprensoriale perché alcuni temi, come quello della sanità, vanno affrontati in maniera collegiale con i comuni limitrofi. Il nostro comune di riferimento più grande è appunto Castel di Sangro e si sta muovendo in questa direzione.

E poi c’è la questione della centrale idroelettrica. A che punto siete?
Il punto nodale del mio mandato. Fu realizzata nel 1910 a Pescasseroli dal lungimirante Erminio Sipari, cugino di Benedetto Croce, che fu anche il fondatore e il primo presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo. La centrale ha una storia e un’evoluzione incredibili finché nel 1995 il comune ne acquisisce la proprietà e ne promuove una ristrutturazione. L'impianto rientra in esercizio nel 1996, ma nell'ottobre del 2015 l’alluvione lo danneggia. E adesso stiamo faticosamente lottando contro il calvario delle autorizzazioni perché riapra e torni attiva. La centrale, secondo i calcoli dei tecnici, infatti, può produrre 900mila kwh l’anno, che è sostanzialmente quanto consumano tutti i cittadini di Villetta Barrea.

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Pnrr e welfare di Villetta Barrea?
A Villetta Barrea con le progettazioni Pnrr siamo messi anche troppo bene. Per quanto la struttura comunale sia piccola e inadeguata rispetto a quello che ci chiede l'Europa, stiamo avendo dei buoni, se non ottimi, risultati. Il problema è che chi ha messo in piedi tutta questa struttura non si rende conto che per i piccoli comuni è difficilissimo progettare, presentare, attuare e rendicontare con quelle uniche due unità di personale: il responsabile dell'ufficio tecnico e quello dell'ufficio ragioneria e senza il segretario comunale. Sul welfare: nel 2016 abbiamo emanato un regolamento con il quale sono state attivate borse lavoro quando ancora non esisteva il reddito di cittadinanza. Le borse includono tutti i soggetti con fragilità.

Le scuole?
Grazie alle deroghe di Provincia e regione abbiamo ancora l’istituto comprensivo che fa capo a Pescasseroli e che conta tre plessi scolastici con materna, primaria e secondaria di primo grado; Villetta Barrea con materna e primaria; poi c'è Barrea con materna, primaria e secondaria di primo grado. Il problema è che siamo fortemente sottodimensionati e affinché un istituto comprensivo possa rimanere aperto ha necessità di 400 iscritti circa, mentre noi su tutti e tre gli istituti arriviamo a poco più di 250 alunni. Quindi, se non rinnovano le deroghe, praticamente restiamo senza scuole.

Ma così le famiglie se ne andranno…
Esattamente…purtroppo!

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Sabato 4 marzo, Piccoli comuni, grandi Sindaci sarà a Torre Pellice, in provincia di Torino


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