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Cooperazione & Relazioni internazionali

Ucraina, Acli: «Ue recuperi strada diplomatica»

Secondo l'associazione l'Europa deve uscire «dalla chiusura politica in cui si è impantanata, con la decisione di intraprendere una vera strada per la diplomazia all'altezza delle sue origini». Il Piano di pace cinese, recita una nota, «è da valutare». L'importanza di una tregua

di Giampaolo Cerri

«I dodici punti proposti dalla Cina vanno approfonditi con attenzione e, pur non essendo slegati dagli interessi e dalle trame egemoniche di Pechino in Europa e nel mondo, possono e devono però essere una sponda per quella tregua ad oltranza che è la via della pace possibile ora», lo scrivono le Associazioni cristiane lavoratori italiani – Acli, in una nota.

«L'Unione europea», prosegue il documento, «deve immediatamente uscire dalla chiusura politica in cui si è impantanata, con la decisione di intraprendere una vera strada per la diplomazia all'altezza delle sue origini. La pace, lo abbiamo ribadito anche durante la marcia Perugia Assisi, è l'unica concretezza possibile e pace significa tregua ad oltranza. Poi su questa tregua si potrà discutere e giungere faticosamente ad una soluzione definitiva ma l’urgenza ora è che tacciano le armi e che si smetta di far morire persone, dando il via ad un intervento umanitario che sia internazionale, sotto l'egida delle Nazioni Unite e non di parte».

La nota aclista conclude poi che «sul consolidarsi di una tregua si potranno lentamente rinsaldare le radici e la politica comune europea di entrambe le nazioni coinvolte, facendo fare un passo indietro alle armi, compreso il ritiro dell'esercito russo, e alla logica delle alleanze militari e un passo in avanti al disarmo nucleare, senza il quale ogni conflitto può prendere in ostaggio il mondo intero».

Nella foto, un intervento di soccorso in Ucraina di Ipsia, la ong di Acli.


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