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La resistenza è una vita piena di senso

La guerra in Europa oggi non si combatte solo sui campi d’Ucraina ma anche nello spazio del senso e del non senso. La resistenza al male assoluto suscita un’energia speciale nelle persone. I miei amici e colleghi a Kiev testimoniano ogni giorno che la speranza non è una teoria ma una prassi quotidiana. La ricostruzione di ospedali e scuole restituisce un senso concreto e reale all’azione di migliaia di persone

di Konstantin Sigov

Vi proponiamo una riflessine pubblicata dalla rivista online La Nuova Europa

Durante la pandemia abbiamo imparato che un segno del COVID è perdere il senso del gusto e dell’olfatto. Invece la perdita del senso è una malattia di genere diverso. L’analisi dei problemi ecologici e sociali induce molti a nutrire un estremo pessimismo verso il futuro. L’astratta argomentazione della perdita della speranza pesa sempre di più sugli umori della società occidentale e sulle sue decisioni. Come uscire da questo vicolo cieco? La guerra in Europa oggi non si combatte solo sui campi d’Ucraina ma anche nello spazio del senso e del non senso.

La resistenza al male assoluto suscita un’energia speciale nelle persone. I miei amici e colleghi a Kiev testimoniano ogni giorno che la speranza non è una teoria ma una prassi quotidiana. La ricostruzione di ospedali e scuole restituisce un senso concreto e reale all’azione di migliaia di persone. Parlo del coraggio non fittizio ma reale di affidarsi alla catena di azioni significative di reti umane solidali.

In una situazione di resistenza tu non sai quando la tua vita finirà, ma puoi sentire fin da ora che è veramente significativa. Noi non possiamo concederci il lusso della disperazione. Non sarebbe solo melodrammatico ma semplicemente stupido.

Nell’ultimo anno sono cambiate molte priorità nella vita quotidiana a Kiev.

Un anno fa la famiglia di mio figlio maggiore ha comprato un appartamento in città, al 20° piano. A molta gente piaceva l’idea di vivere ai piani alti, per godersi il panorama del verde di Kiev. Ma negli ultimi mesi in molte case non funzionano più gli ascensori, e durante i bombardamenti e gli allarmi è proibito e pericoloso usarli. Per gli anziani che vivono ai piani alti è diventata una vera impresa.

Consegnare a domicilio gli aiuti alimentari per la sopravvivenza di famiglie con figli piccoli e anziani, quando si devono portare ai piani alti, è diventata una forma comune di solidarietà concreta che coinvolge vicini, amici e volontari, a Kiev come in altre città ucraine.

Nei lunghi periodi di blackout elettrico siamo tornati a leggere i libri a lume di candela. Tale è la viva dinamica del senso nei nostri giorni, con lo sguardo rivolto all’intera storia europea.

Il semplice connubio tra la luce di candela, un libro e un volto umano offre una via d’uscita dal buio e dalla confusione. Quando vedo il volto di mia madre che legge un libro non ho più bisogno di altre prove per sapere che non tutto è perduto, che la cosa più importante è qui con noi, ora e nel futuro.

Dopo il 24 febbraio ci siamo riuniti settimanalmente, io e i colleghi, per decidere l’uscita di nuovi libri della nostra casa editrice. Anche se le librerie sono chiuse, decine di migliaia di persone comprano i libri sul nostro sito. Il libro torna ad essere il simbolo di una vita piena di senso e di dignità. Mio figlio Roman ha fotografato una fermata d’autobus dove il vetro era stato perforato da un proiettile russo. Quelle crepe nel vetro sul momento non ci dicono nulla del pericolo mortale insito in quel foro. Ma ciascuno di noi può infilare la mano in quella ferita, come fece Tommaso, l’apostolo incredulo. La ferita del senso può dirci molto sul coraggio della resistenza alla disumanità e alla barbarie. Il semplice gesto di aprire un libro e riflettere, mettendoci in dialogo con un autore, libera il nostro spazio dallo scoraggiamento e dalla disperazione.

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*Konstantin Sigov è nato a Kiev il 31 maggio del 1962. Dopo essersi laureato presso l’Istituto di ingegneria e costruzione di Kiev ha conseguito un dottorato presso l’Istituto di filosofia Skovoroda dell’Accademia Nazionale delle Scienze ucraina. Konstantin è filosofo, professore universitario, direttore del Centro per le ricerche europee umanistiche presso l’Università Nazionale Accademia di Kiev Mohyla, direttore dell’associazione scientifica ed editoriale Lo spirito e la lettera e capo redattore dell’omonima rivista scientifica


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