Economia & Impresa sociale 

Simone Gamberini nuovo presidente nazionale di Legacoop

L'ex direttore generale di Coopfond e direttore di Legacoop Bologna, per due legislature è stato sindaco di Casalecchio di Reno. Succede a Mauro Lusetti. Gli auguri del presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, nell'ottica di una proficua collaborazione per proseguire il percorso di Alleanza Cooperative italiane

di Redazione

Simone Gamberini è il nuovo presidente di Legacoop nazionale. Eletto per acclamazione dalla direzione nominata dal 41° Congresso dell’organizzazione cooperativa, succede a Mauro Lusetti che era stato eletto nel maggio del 2014. Bolognese, 49 anni, dal 2020 Gamberini è stato direttore generale di Coopfond, il fondo mutualistico di Legacoop. Negli anni precedenti è stato direttore di Legacoop Bologna e, dal 2004 al 2014, sindaco di Casalecchio di Reno.

«La sfida decisiva per la cooperativa riguarda la propria identità distintiva, la vocazione a tenere insieme interessi individuali di socie e soci e quelli collettivi delle cooperative e delle comunità, per rispondere a bisogni di uguaglianza e di tutela delle persone più deboli», ha sottolineato il neopresidente nel suo primo intervento. «Con la scommessa di sempre: generare quotidianamente efficienza e solidarietà, continuare l’esercizio della funzione sociale che ci è stata affidata dalla Costituzione e contribuire a ricostruire un nuovo ascensore sociale, che deve garantire un altro rapporto tra qualità della vita e qualità del lavoro, ridurre gli attuali gap di genere e generazione e favorire pari opportunità di partecipazione e crescita per tutti. In questi termini, il movimento cooperativo può partecipare da vero protagonista e da attore dell’economia sociale di stampo europeo. Rimettendo la cooperazione al centro dell’agenda politica ed economica del Paese, candidandoci a rappresentare un’opportunità per la sua crescita inclusiva e sostenibile».

«In concreto questo significa candidarsi ad essere attori della transizione ecologica e della sostenibilità, con le nostre filiere dell’agroalimentare, i processi di economia circolare cooperativa, le eccellenze in tema di riuso e riciclo, i processi di rigenerazione urbana, sociale e culturale», ha proseguito Gamberini. «Attori della transizione energetica, con una decisa azione di promozione di comunità energetiche rinnovabili in forma cooperativa; di riduzione dei consumi energetici; di organizzazione in cooperativa dei consumatori e dei produttori di energie rinnovabili. Come attori della transizione digitale, che vogliamo democratica e mutualistica, valorizzando le sperimentazioni di piattaforme digitali cooperative per diffonderle su larga scala e dimensione, proponendo il mutualismo digitale, essenziale per il futuro della cooperazione, ma anche per la società nel suo complesso».

Altro tema centrale dell’impegno dell’organizzazione nei prossimi anni, quello del lavoro. «Vogliamo garantire a chi lavora nelle nostre cooperative un lavoro dignitoso, ben pagato, nel pieno rispetto dei Ccnl. E questo chiama direttamente in causa la responsabilità del settore pubblico, con il quale molte nostre cooperative lavorano: è inaccettabile che questo generi lavoro povero, ricorrendo ad appalti al massimo ribasso più o meno mascherato. Se l’inflazione si stabilizzerà su tassi superiori al passato, va messo un limite invalicabile. Un servizio non può diminuire in valore reale, ma dovrà essere adeguato all’inflazione e agli aumenti contrattuali. Solo così si potrà competere veramente sulla qualità del servizio e non più sul ribasso dei costi, scaricandolo sui lavoratori. Noi non possiamo limitarci a dire che il mercato non consente condizioni migliori; vogliamo invece impegnarci per promuovere un nuovo partenariato tra pubblico, privato e privato sociale. Un partenariato solidale che non veda nella concorrenza l’unica pietra angolare nei rapporti tra pubblica amministrazione e imprese, ma che assegni un valore essenziale alla fiducia reciproca, alla legalità, alla correttezza, alla trasparenza. Occorre, insomma, affermare una prassi di co-programmazione e di co-progettazione che consenta di garantire servizi di qualità senza comprimere i diritti dei lavoratori».

Gli auguri di buon lavoro a Simone Gamberini sono arrivati da Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, al termine del congresso di Legacoop chiuso a Roma: «Il nuovo presidente di Legacoop continuerà a trovare in Confcooperative l’associazione per proseguire il percorso di Alleanza Cooperative italiane, che resta il progetto più avanzato di semplificazione della rappresentanza nel nostro Paese. Un ringraziamento al presidente Mauro Lusetti per il lavoro svolto insieme. Alleanza Cooperative può contare su un modello di relazioni politiche e industriali comune, un unico fondo previdenziale (quinto per iscritti, ottavo per patrimonio). Sono unitari anche il Confidi, il fondo di formazione e la società per sostenere la creazione di workers buyout».


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