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8 marzo le donne con sclerosi multipla sono discriminate due volte

Maggior carico famigliare, maggior complessità nell’accesso al lavoro, rischio di molestie, maltrattamenti, dipendenza economica. Donne e ragazze con disabilità, che rappresentano oggi il 60% sul totale delle persone disabili, affrontano discriminazioni multiple e intersettoriali

di Redazione

Dall’Osservatorio di Aism, pubblicato nel suo consueto Barometro della SM e patologie correlate, le donne con SM, più o meno consapevolmente sono soggette a discriminazioni aggiuntive rispetto agli uomini con SM; oltre al tema della disabilità portano con sé il rischio storicamente legato alla discriminazione di genere: maggior carico famigliare, maggior complessità nell’accesso al lavoro, rischio di molestie, maltrattamenti, dipendenza economica. La percentuale delle donne disoccupate è maggiore rispetto agli uomini, un terzo delle donne occupate lavorano part-time contro l’8,4% degli uomini.

Dalle indagini svolte da Aism, istantanea annuale della realtà della sclerosi multipla in Italia e dell’andamento dei livelli di cura e inclusione delle oltre 133.000 persone che convivono in Italia con questa patologia cronica e con patologie correlate, tra cui la Neuromielite Ottica che interessa 1.500/2.000 persone nel Paese, risulta che il 63,8% delle donne con SM sottolinea che la malattia crea difficoltà nello svolgimento dei compiti di cura famigliari. Donne e ragazze con disabilità, che rappresentano oggi il 60% sul totale delle persone disabili, affrontano discriminazioni multiple e intersettoriali, inclusi svantaggi socioeconomici, isolamento sociale e negazione della possibilità di contribuire e impegnarsi attivamente nella società. E’ un mondo ampio, quello della SM, dove la probabilità di casi di discriminazione e violenza è piuttosto alto e, quindi preoccupante. 1 donna su 4 si sente discriminata, ma solo il 4% dichiara di essersi attivato per la propria tutela.

Dalla rete delle sentinelle di Aism (100 donne RED sul territorio) sono molti i casi in cui si raccontano fatti in cui una donna non abbia consapevolezza di essere oggetto di violenza e maltrattamenti. Una donna con disabilità è una vittima esposta a gesti di violenza per periodi prolungati nel tempo; è ancora più vulnerabile perché isolata, resa incapace di difendersi, di fuggire, di chiedere aiuto, soprattutto di essere creduta. Aism ha appena concluso il progetto IDEA per dare voce alle donne che subiscono violenza multipla.

Il supporto psicologico insieme all’accesso a servizi telematici si è reso sempre più impellente per migliaia di persone, considerando che il 65% delle donne con SM si è sentita isolata a causa della pandemia.

Per la Festa della Donna Regala la gardenia e l’ortensia di Aism

La manifestazione Gardensia ritorna per la Festa della Donna con due fiori: la gardenia e l’ortensia. Una unione simbolica per rappresentare lo stretto legame che c’è tra le donne e la sclerosi multipla perché la SM è donna: colpisce le donne in misura doppia rispetto agli uomini. L’età di esordio della malattia è quella dei grandi progetti della vita, quando si è proiettati verso il mondo del lavoro, si progettano energie verso la creazione di propri legami sentimentali e la famiglia. La SM entra nella vita delle persone per lo più tra i 20 e i 30 anni. Da questa malattia non si guarisce e non si può gestire da soli, coinvolge tutta la famiglia.

“Bentornata Gardensia”, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ritorna nelle piazze l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, per ricordare il valore della manifestazione: sostenere la ricerca scientifica, l’unica arma oggi per sconfiggere la sclerosi multipla anche per garantire risposte di cura, di assistenza e di supporto a tutte le persone con SM e patologie correlate.

Si può contattare la Sezione Provinciale della propria città il cui elenco è consultabile su http://www.aism.it/gardensia.