Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Economia & Impresa sociale 

Parità di genere, in Basilicata la prima certificazione va a Città Essenziale

All'interno di questo consorzio di cooperative sociali, le donne raggiungono la quota del 91%. Non è soltanto un fattore numerico a fare la differenza, bensì l’attuazione di una serie di politiche interne capaci di garantire anche l’equità salariale e supportare la genitorialità e l’avanzamento di carriera delle donne

di Redazione

La Città Essenziale, consorzio di cooperative sociali, è la prima impresa sociale in Basilicata a ottenere la certificazione per la parità di genere. Le donne all’interno della Città Essenziale raggiungono la quota del 91%. A fare la differenza non sono soltanto i numeri, bensì l’attuazione nel tempo da parte dell’impresa di una serie di politiche interne capaci di garantire la parità di genere e l’equità salariale, supportare la genitorialità e l’avanzamento di carriera delle donne. Cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione dei tempi vita-lavoro: queste le voci su cui è stata valutata l’impresa sociale che ha dimostrato di aver raggiunto risultati importanti per il rispetto della parità di genere. La richiesta e l’ottenimento della certificazione da parte della Città Essenziale è stata l’occasione per mettere in luce e riconoscere le buone pratiche attuate negli anni dalla governance del Consorzio.

Obiettivo della Città Essenziale è coinvolgere tutte le cooperative del Consorzio, creando una sorta di effetto domino per diffondere una cultura inclusiva che possa tradursi in un investimento per ognuna di esse. «La Certificazione Pdr125 è uno strumento che può aiutare a generare un cambiamento culturale verso una parità di genere diffusa», sottolinea Giuseppe Bruno, presidente del Consorzio. «Per ottenere questo cambiamento, non si deve commettere l’errore di utilizzare il binomio della parità di genere per indicare la maggiore presenza numerica di donne nei luoghi di lavoro e nelle governance. Occorre assumere un atteggiamento e un processo che innalzi il valore delle donne e di quanti lavorano in un’impresa, affinché le competenze possano emergere e affermare un valore meritocratico. Ogni donna e ogni lavoratore deve poter avere pari opportunità per competenze e non per determinazione numerica, questo è alla base di un percorso paritario reale. Tale processo, generato con naturalezza dalla cooperazione, dovrà essere assunto con maggiore convinzione anche da parte dell’ente pubblico, il quale dovrà valorizzarlo nelle procedure di affidamento, e l’intera comunità imprenditoriale che dovrà assumerlo come modus operandi».

«La certificazione Uni/Pdr125:2022 è una grande opportunità e un buon punto di partenza per quella che può essere una vera rivoluzione per il mondo del lavoro e soprattutto per le donne», è il parere di Angela Canonico, responsabile qualità del Consorzio. «È molto innovativa perché stimola i datori di lavoro a adottare una visione culturale che garantisca la parità di genere ma soprattutto li spinge a esplicitarla in pratiche effettive all’interno dell’azienda.

Credits: foto Luca Centola