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In El Salvador l’agricoltura biologica cambia il volto delle case famiglia

La Fondazione Francesca Rava Nph Italia ha promosso il progetto “Diversificazione e produzione agricola e casearia biologica per i bambini e le bambine delle case in El Salvador”. Grazie all’iniziativa è stato possibile risanare e fertilizzare una parte del terreno della Casa che ospita 85 bambini in modo residenziale e accoglie a scuola circa 250 bambini e ragazzi dalle comunità limitrofe

di Redazione

La Fondazione Francesca Rava NPH Italia ha promosso il progetto “Diversificazione e produzione agricola e casearia biologica per i bambini e le bambine di Nph El Salvador”,finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri tramite la quota dell’8×1000. Grazie all’iniziativa è stato possibile risanare e fertilizzare una parte del terreno della Casa che ospita 85 bambini in modo residenziale e accoglie a scuola circa 250 bambini e ragazzi dalle comunità limitrofe.

Sono state realizzate coltivazioni di frutta e verdura per migliorare l'alimentazione dei bambini e dei dipendenti della Casa Nph, rendendola autosufficiente proprio tramite la coltivazione diretta di questi prodotti. Un lavoro importante ha coinvolto anche le Granja, con l’obiettivo di affinare la cura e l’alimentazione del bestiame e, di conseguenza, aumentare la produzione di latte. Attualmente le mangiatoie e gli abbeveratoi sono in fase di ristrutturazione, è stata acquistata la macchina per la mungitura automatica ed è stata ripristinata la strada di accesso alle stalle; anche in questo caso la mission per il futuro è quella di raggiungere l'autosufficienza per la produzione di latte e formaggio.

«Ci troviamo in Paesi», spiega Mariavittoria Rava, presidente della fondazione Francesca Rava, «in cui bisogna fare i conti con una scarsità di risorse, siccità, inquinamento e dove mancano politiche agricole. Perciò è fondamentale l’attenzione la creazione di meccanismi attenti all’ambiente. Il progetto si inserisce nell’intenzione della fondazione di rendere le case dove vivono i bambini orfani sempre più sostenibili dal punto di vista alimentare».

In 18 mesi sono stati raccolti 316,86 kg di frutta; 9.041,68 kg di ortaggi e prodotte 62.591 bottiglie di latte. I bambini e gli adolescenti della Casa stanno imparando a conoscere la fattoria agro-ecologica attraverso le attività sul campo in coordinamento con la scuola.

Ma non è solo una questione di numeri: «Un altro aspetto interessante del progetto», continua Rava, «è che a lavorare i terreni sono i giovani che stanno studiando per diventare agronomi».

Infatti Nph ha fatto un accordo con l’Università Cattolica di El Salvador, Unicaes per accogliere giovani in stage dopo l'università. Al momento due ragazzi e una ragazza stanno svolgendo il semestre di pratica presso la Casa Nph. Inoltre è in corso un accordo con l'Istituto Interamericano per la Cooperazione in Agricoltura, Iica. Grazie all'accordo è stato possibile ottenere il supporto di conoscenze e risorse tecniche. Nph contribuisce al benessere della comunità mettendo a disposizione l’appezzamento di terreno per lo sviluppo di campi scuola con gli agricoltori della zona.

L’idea di rendere le case nph quasi completamente sostenibili era già stata sperimentata in Haiti e in Repubblica Dominicana: «Dalla coltivazione di mango agli allevamenti di pesce», spiega Rava. «In ogni Paese modifichiamo il progetto in base alle risorse naturali a disposizione e al tipo di terreno. Questo è un progetto a cui teniamo molto e come fondazione abbiamo aderito al protocollo internazionale per la filantropia per il climate change, quindi tutti i nostri progetti si sviluppano in un ottica di sostenibilità ambientale. Anche perché riteniamo che questa sia intrinsecamente legata alla sostenibilità sociale e la nostra filosofia è chiara: “One planet, one Health”».


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