Sanità & Ricerca

Donateci la vostra saliva!

È l’appello di Labion, il laboratorio di ricerca della Fondazione Don Gnocchi. La saliva infatti ha una “firma molecolare” che permette di diagnosticare precocemente malattie neurodegenerative come la Sla e il Parkinson. Marzia Bedoni, biologa e responsabile scientifico di Labion, spiega perché servono questi donatori

di Sara De Carli

Donateci la vostra saliva! È l’appello di Labion, il Laboratorio di Nanomedicina e Biofotonica Clinica fondato nel 2006 all’interno di Fondazione Don Carlo Gnocchi. Da alcuni anni il laboratorio, grazie a metodiche basate su spettroscopie avanzate, sta lavorando per “estrarre” dalla saliva – un campione biologico che è facilissimo prelevare, anche in pazienti delicati – “firma molecolare” che risulta caratteristica di alcune patologie. «Dall’analisi salivare siamo in gradi di distinguere un paziente affetto da Sla, Alzheimer, Parkinson o patologie di altro ambito come quello respiratorio», spiega la dottoressa Marzia Bedoni, biologa, cofondatrice e responsabile scientifico di Labion.

In sostanza, il paziente con Alzheimer ha una firma molecolare – e quindi picchi diversi nella spettroscopia effettuata sulla saliva – dalla persona sana o da quella con Parkinson. Bastano cpsì un campione di saliva e in pochi minuti si possono diagnosticare precocemente malattie neurodegenerative come la Sla e il Parkinson, prima della comparsa dei sintoni. Per proseguire con la ricerca, è necessario avere campioni salivari di persone sane, per affinare sempre di più il confronto tra i campioni. Da qui l’appello a persone over40, in buono stato di salute, a presentarsi il venerdì mattina presso il Labion (presso Fondazione Don Gnocchi – Centro IRCCS "S. Maria Nascente", via Alfonso Capecelatro 66, Milano) per donare il proprio campione di saliva. Sulla pagina Instagram di VITA, puoi riascoltare la diretta con Marzia Bedoni.


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