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Sanità & Ricerca

Il ministro Locatelli ad Aisla: «Cambiare i sistemi per offrire più servizi»

Una delegazione dell'associazione, guidata dalla presidente nazionale Fulvia Massimelli ha incontrato a Roma il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli. Al centro del confronto l'attenzione al Piano nazionale della Non autosufficienza e il fondo Caregiver. Aisla propone un’azione di sistema per realizzare un percorso di interventi per migliorare la qualità di vita delle persone con Sla e dei loro familiari

di Redazione

Nella mattinata di oggi, martedì 14 marzo, una delegazione dell’associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica – Aisla ha incontrato il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli. Un appuntamento che – si legge in una nota – testimonia il lungo percorso di alleanza tra la comunità delle persone con Sla e le istituzioni, valore e fondamento dell’impegno che l’associazione persegue fin dalla sua costituzione per garantire l’assistenza, la difesa dei diritti e la qualità di vita delle famiglie che vivono ogni giorno la sfida della malattia. Al centro del confronto l'attenzione al Piano nazionale della Non autosufficienza e il fondo Caregiver.
Aisla – ben conoscendo il carico e le responsabilità che i caregiver sono costretti a sopportare e l'assoluta necessità degli stessi di avere, a loro volta, adeguati supporti – propone un’azione di sistema volta a realizzare un percorso di interventi per migliorare la qualità di vita delle persone con Sla e dei loro familiari, con particolare attenzione a quelle famiglie in cui sono presenti anche dei minori.

Fulvia Massimelli, presidente nazionale Aisla, dichiara: «L’incontro di oggi con il nostro ministro è mosso dalla volontà di fermarci a riflettere, ma anche per ripartire con nuove sfide e obiettivi. Il nostro cammino si nutre, giorno dopo giorno, di un confronto ampio e libero che guarda al futuro con le risorse del presente». A confermarlo è il pensiero del ministro Locatelli che afferma: «Dobbiamo mirare a cambiare i sistemi per offrire più servizi».

La Sla – ricorda una nota dell'associazione – è una patologia rara che richiede competenze specialistiche multidisciplinari. L’alta complessità assistenziale, inoltre, rappresenta una sfida per il Sistema Sanitario Nazionale e per i Ssr, sia in termini organizzativi che di competenze specialistiche, soprattutto alla luce dello scenario attuale e futuro che vede una enorme carenza di professionisti sanitari. Un tema che pone al centro il Pnrr che, focalizzato sull’assistenza agli anziani, si dimostra inadeguato nella gestione della persona con Sla. La proposta di Aisla è quella di inserire nel ruolo di care-manager, nelle fasi iniziali ed intermedie della malattia, un professionista quale neurologo, pneumologo o fisiatra. Parimenti, nelle fasi avanzate e di fine vita, tale ruolo dovrebbe essere svolto da un medico palliativista.

Nello spirito di collaborazione istituzionale che da sempre connota l’associazione, l’incontro si conclude con l’appello di Aisla nel sensibilizzare le Regioni italiane affinché ciascuna individui un congruo numero di strutture residenziali idonee e con le competenze adeguate ad accogliere le persone con Sla, soprattutto in fase avanzata di malattia.

La delegazione Aisla presente all’incontro: Fulvia Massimelli, presidente nazionale; Pina Esposito, segretario generale; Francesca Genovese, consigliere nazionale; Grazia Micarelli, direttore generale; Stefania Bastianello, direttore tecnico. Nella foto in apertura


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