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Economia & Impresa sociale 

Il Giro d’Italia della Csr sbarca il 23 marzo a Napoli

La sesta tappa consentirà di parlare di welfare e innovazione per lo sviluppo del territorio campano. L'evento si svolgerà con la partnership dell’Università Parthenope, da tempo fortemente impegnata sui temi dello sviluppo sostenibile e della sostenibilità economica, sociale e ambientale

di Redazione

Prosegue a Napoli il Giro d’Italia della Csr, promosso dal Salone della Csr e dell’innovazione sociale. La sesta tappa, in programma all’Università Parthenope (via Monte di Dio, aula 1.2) il 23 marzo con inizio alle 10, segue quelle di Torino, Messina, Savona, Udine e Roma. Anche stavolta si parlerà di welfare e innovazione per lo sviluppo del territorio. L’ateneo è partner dell’evento insieme all’Università degli studi Suor Orsola Benincasa.

«I programmi di welfare sono sempre più presenti nelle strategie di sostenibilità delle imprese», commenta Rossella Sobrero del Gruppo promotore del Salone della Csr e dell’innovazione sociale. «E l’attenzione al benessere dei collaboratori sta assumendo un’importanza maggiore rispetto al passato. Alle tradizionali attività che prevedono incentivi e agevolazioni si affiancano iniziative che riguardano la soddisfazione dei bisogni immateriali, favoriscono la conciliazione famiglia/lavoro, considerano con occhi nuovi la richiesta di maggior tempo libero».

La partecipazione all’incontro di Napoli sarà possibile sia in streaming sul canale YouTube che in presenza iscrivendosi sul sito del Salone, giunto quest’anno all’undicesima edizione con il titolo di “Abitare il cambiamento”. I saluti iniziali e l’apertura dei lavori saranno affidati ad Antonio Garofalo, rettore dell’Università Parthenope, e a Lucio d’Alessandro, rettore dell’Università degli studi Suor Orsola Benincasa.

«L’Università Parthenope è fortemente impegnata sui temi dello sviluppo sostenibile e della sostenibilità economica, sociale e ambientale quali principali sfide per l’umanità nel XXI secolo», dichiara il professor Garofalo, rettore dell'ateneo. «Alcuni esempi sono l’adesione alla “Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile – Rus” promossa dalla Cui, e la promozione di un corso di laurea in Biologia per la sostenibilità o del Master universitario in “Sustainability manager per la transizione ecologica”. L’obiettivo è puntare alla formazione di figure in grado di utilizzare strumenti interdisciplinari per supportare la transizione ecologica degli enti territoriali e delle attività economico-produttive verso la sostenibilità, in un’ottica di collaborazione e co-creazione di valore».

Il welfare efficace è quello inserito in una strategia più ampia, volta al benessere organizzativo in ottica di sostenibilità, capace di creare valore non solo per l’azienda e le sue persone ma per tutti. Come esempi di welfare sostenibile e innovativo sul territorio campano, nel primo panel sono previsti gli interventi di Filomena Buonocore, professore ordinario di Organizzazione aziendale e comportamento organizzativo all’Università Parthenope; Giovanni Lombardi, presidente del Gruppo Tecno; Laura Pitto, Hse Italy Rail control manager Hitachi Rail; e Guido Bourelly, amministratore unico di Bourelly Health Service. Al centro della discussione, alcuni importanti progetti di sostenibilità sul territorio, come il Progetto Cultura di Tecno, che ha avviato importanti partnership con musei come il Real Bosco di Capodimonte e generato legami virtuosi tra pubblico e privato nel segno della cultura: dalla collaborazione con l’Ipe Business School per borse di studio agli studenti di Master post laurea, alla partecipazione al progetto Rivelazioni di Borsa per il recupero e restauro di dipinti e opere d’arte che ritornano così fruibili al pubblico.

Il welfare aziendale, quando collegato a un progetto di natura territoriale, può diventare uno strumento rilevante per lo sviluppo sostenibile delle comunità. Il secondo panel della tappa napoletana del Giro d’Italia della CSR vedrà protagoniste le storie del territorio raccontate da Domenico Salvatore, professore di Organizzazione aziendale all’Università Suor Orsola Benincasa; Amedeo Manzo, presidente della Banca di Credito cooperativo di Napoli; Mariangela Contursi, direttore generale di Spici – Società per l’innovazione, la cooperazione e l’internazionalizzazione; Grazia Memmolo, dirigente della sede territoriale Inail di Napoli e Salerno, e Sandra Sarno, direttore della filiale metropolitana dell’Inps di Napoli. Welfare primario, pubblico e secondario dimostrano così di poter lavorare insieme per creare sinergie efficaci nel segno della sostenibilità. Tra gli esempi ci saranno le attività di sostegno al welfare pubblico attivate da Bcc Napoli, come la donazione all’ospedale Santobono di un macchinario “Alter G”, indispensabile per la riabilitazione dei piccoli pazienti, e la raccolta di fondi a favore del reparto di Terapia intensiva neonatale del Policlinico “Federico II”. Bcc Napoli e Gruppo Bancario Iccrea sono anche promotori di una misura che consente ai giovani di ottenere finanziamenti a tasso zero – erogati in funzione dei redditi prospettici – per spesare il percorso di studi scelto o una start-up innovativa.


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