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Delega non autosufficienza, più attenzione ai disabili nei decreti attuativi

È la richiesta della Fish, che plaude al divieto di dimissione delle persone con disabilità over65 dai servizi e allo stralcio della parte sui caregiver dalla delega appena approvata, ma chiede che nei decreti attuativi si migliorino le misure specifiche per le persone che entrano nella vecchiaia e nella non autosufficienza con una disabilità pregressa

di Sara De Carli

Anche le persone con disabilità diventano anziane, ma purtroppo le nostre proposte, finalizzate ad una migliore integrazione socio-sanitaria, nell’ottica di garantire autonomia e non solo assistenza alle persone con disabilità anziane e non autosufficienti, non sono state accolte. Così la Fish sul testo definitivo del Dl Anziani, approvato mercoledì in via definitiva dalla Camera. «I prossimi step saranno cruciali per determinare l’efficacia del provvedimento. Ora la partita si sposta sui decreti attuativi, sui quali lavoreremo per dare il nostro contributo per migliorare le misure per le persone anziane con disabilità e non autosufficienti, a partire dall'implementazione delle risorse, soprattutto sul piano socio-sanitario», afferma il presidente di Fish, Vincenzo Falabella. «Per farlo è necessario il coinvolgimento del Terzo settore tutto, anche – ce lo aspettiamo – della federazione maggiormente rappresentativa delle persone con disabilità».

La Fish nei mesi scorsi aveva chiesto di eliminare dalla Delega le previsioni sul caregiver, cosa che il Governo ha fatto. «In assenza di una normativa generale si sarebbe andati a creare una discriminazione tra gli assistenti famigliari delle persone anziane non autosufficienti e quelli di persone con disabilità non autosufficienti. La specifica sulla non autosufficienza assorbe così la condizione di disabilità, andando contro quanto previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e non armonizzandosi, di fatto, con l’altra grande riforma in corso, quella prevista dalla legge delega sulla disabilità», spiega l’organizzazione.

Un indubbio aspetto di criticità è la mancanza di fondi, non certamente sufficienti a soddisfare una platea di oltre 14 milioni di anziani che vivono nel nostro paese, tra cui molti anziani con disabilità non autosufficienti. Per la Fish – che evidenzia come nella delega manchi una specifica sul diritto della persona con disabilità ad autodeterminarsi – «occorre da subito reperire 7 miliardi in relazione alle soluzioni residenziali o di co-housing»

Tra gli aspetti positivi invece la Federazione sottolinea il divieto di dimissione delle persone con disabilità over65 dai servizi e dalle prestazioni che ricevevano e la continuità con il PAI assicurata dalla delega. E ancora l'attenzione alle cure palliative e domiciliari delle persone anziane, la considerazione del benessere bio-psicosociale della persona e della sua condizione familiare per il progetto di vita.

Foto di Patrick De Boeck, Pexels


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