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L’Europa ha bisogno di politiche antipovertà

È​ una delle conclusioni della discussione sulla lotta alla povertà e sul ruolo delle Osc nel combatterla, organizzato dal gruppo Organizzazioni della Società civile del Comitato economico e sociale europeo (Cese). La ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, ha partecipato al dibattito, sottolineando il ruolo del terzo settore nel combattere le diverse forme di povertà

di Cristina Barbetta

La povertà deve essere combattuta in Europa e nel resto del mondo. Questo è molto importante dal momento che il costo della vita è aumentato in modo significativo dall’inizio della guerra in Ucraina. Inoltre, mentre le organizzazioni della società civile offrono importanti soluzioni per affrontare gli effetti della povertà, è necessario che i futuri provvedimenti politici future siano a prova di povertà. Queste le conclusioni di una discussione organizzata dal gruppo Organizzazioni della società civile del Comitato economico e sociale europeo (Cese), a cui hanno partecipato speaker di alto livello, tra cui la ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone.

«Oggi ci sono nuove declinazioni del concetto di povertà, faccio riferimento alla povertà educativa, digitale, ambientale, energetica, fino ad arrivare a quella relazionale. Sono tipi di povertà diversi ma impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’esercizio dei diritti fondamentali. È necessario dare una risposta a tutti questi diversi tipi di povertà», ha affermato Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro e delle politiche sociali.

«Abbiamo approvato in via definitiva il disegno di legge per l'assistenza agli anziani non autosufficienti», ha detto Marina Elvira Calderone. «Cambiamo il modello di assistenza per dare la possibilità alle famiglie e agli anziani non autosufficienti di poter scegliere se essere assistiti in ambito familiare, o se invece rivolgersi ai servizi assistenziali. È un cambiamento epocale che passa attraverso la consapevolezza e la valorizzazione del ruolo del nostro terzo settore».

La ministra, ex membro del Cese, ha poi ricordato che uno dei principali obiettivi sociali europei, da raggiungere entro il 2030, è di ridurre di almeno 15 milioni il numero delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, inclusi 5 milioni di bambini.
Un'attenzione particolare, ha detto, deve essere riservata alla condizione di povertà dei minori e delle donne, che hanno ancora difficoltà ancora oggi ad avere ingresso nel mondo del lavoro, e soprattutto a trovare pari condizioni di lavoro.

Marina Elvira Calderone ha sottolineato il ruolo del terzo settore nel combattere le diverse forme di povertà, affermando l’impegno del governo di valorizzare il principio di sussidiarietà, che deve stare alla base del rapporto tra pubblica amministrazione e organizzazioni della società civile, da coinvolgere nel momento della progettazione dei servizi, ma ancor di più nella fase di verifica della qualità attuativa dei vari progetti.

Séamus Boland, presidente del gruppo organizzazioni della società civile del Cese, ha evidenziato come, con una persona su cinque in Europa ancora a rischio di povertà o di esclusione sociale nel 2021, i politici a tutti i livelli non potevano ignorare il fatto che la povertà fosse un problema nell’Ue. La lotta contro la povertà e il ruolo delle organizzazioni della società civile nel combatterla rimane la priorità principale del gruppo Organizzazioni della Società civile del Cese per tutto il mandato 2020-2025.

Carlos Susias, presidente di European Anti-Poverty Network (EAPN), ha sottolineato la responsabilità di governi e istituzioni pubbliche nel combattere la povertà e l’esclusione sociale. Gli enti sociali, ha affermato, devono essere visti come partner, collaboratori e promotori. Inoltre le politiche per combattere la povertà dovrebbero essere sviluppate insieme alle persone che hanno vissuto la povertà e agli enti che hanno lavorato con loro.

Christophe Robert, amministratore delegato di Fondazione Abbé Pierre, ha sottolineato come sia necessario fare ogni sforzo possibile per proteggere le famiglie che sono più in difficoltà: combattere il problema dei senzatetto, aumentare le prestazioni minime di previdenza sociale, prevenire gli sfratti, aumentare le misure di sostegno per l’energia.

Foto dell'articolo: ©UE
Foto di apertura: da sx a dx: Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Séamus Boland, presidente del gruppo organizzazioni della società civile del Cese, Carlos Susias, presidente di European Anti-Poverty Network (EAPN), e Christophe Robert, amministratore delegato di Fondazione Abbé Pierre


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