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Teatro comunitario: alle porte di Ravenna va in scena il mondo

Guidate da Luigi Dadina, co-fondatore del Teatro delle Albe, oltre cento persone di ogni età e provenienza daranno nuova vita, a Lido Adriano, all’antico poema persiano Mantiq At-Tayr - Il Verbo degli Uccelli. La creazione, che origina dal centro culturale Cisim gestito e diretto dal Lato Oscuro della Costa, sarà presentata in apertura del Ravenna Festival.

di Redazione

Oltre un centinaio tra attori e musicisti, bambini e adulti di varie nazionalità da mesi sono al lavoro a Lido Adriano, alle porte di Ravenna, per dar vita a Mantiq At-Tayr – Il Verbo degli Uccelli, prima tappa di un progetto comunitario pluriennale, chiamato Grande Teatro di Lido Adriano, che sarà in scena dal 28 maggio al 2 giugno in apertura del Ravenna Festival 2023.

«Quest’avventura musicale e teatrale nasce dopo una lunga gestazione fatta di incontri, riflessioni, scambi tra un nutrito gruppo di persone legate alla periferia cosmopolita del lido più popoloso della riviera romagnola» suggerisce il regista Luigi Dadina, co-fondatore del Teatro delle Albe, che da oltre vent’anni opera in questo territorio «Si origina altresì dall'osservazione della comunità di artisti, frequentatori di laboratori, spettatori e operatori culturali che in questi anni s’è consolidata attorno alla decennale attività del Cisim: sala da concerto, centro culturale rivolto alla comunità multietnica di Lido Adriano, casa del rap e sede di un importante festival, luogo di proposte e confronto tra molteplici musicisti romagnoli legati alla scena underground, teatro, sede di una continua attività laboratoriale. Il Cisim è gestito e diretto dal Lato Oscuro della Costa, che da sempre collabora con il Teatro delle AlbeRavenna Teatro. Il progetto del Grande Teatro di Lido Adriano, di cui Mantiq At-Tayr – Il Verbo degli Uccelli è la prima produzione, si nutre della straordinaria ricchezza e complessità di situazioni artistiche e umane che il Cisim in questi anni ha generato e ri-generato».

«Abbiamo elaborato il testo a partire dal celebre poema sapienziale di Farid Ad Din Attar, autore persiano del XII secolo, da cui già Peter Brook nel ’79 trasse La Conférence des Oiseaux» aggiunge lo scrittore Tahar Lamri, responsabile della drammaturgia «Gli uccelli si trovano e sentono la necessità di avere un re, un ordine, una rappresentanza. L'upupa li informa che il re esiste: il Simorgh. Bisogna andare alla sua ricerca. Dopo molte peripezie, dopo aver varcato le sette valli -quella della Ricerca, dell'Amore, della Comprensione, dell’Indipendenza, dell’Unità, dello Stupore e della Povertà- trenta di loro arrivano alla meta. Alla soglia della settima valle si accorgono che Simorgh è uno specchio in cui si riflette la loro immagine. Il fine del viaggio è la ricerca di sé stessi».

Per creare questa «medina cosmopolita del racconto» già da mesi sono all’opera circa duecento cittadini di tutte le età e provenienze in tre laboratori teatrali, due dei quali guidati da Lorenzo Carpinelli, che sarà in scena; un laboratorio di rap a cura di Lanfranco "Moder" Vicari e Albino Nocera; uno di scenografia (guidato da Alessandra Carini e Nicola Montalbini), uno per l'ideazione e la realizzazione dei costumi creato e realizzato in collaborazione con Librazione e con il prezioso supporto della Sartoria "La Cuciria" di Stefania Pelloni e un laboratorio musicale finalizzato alla realizzazione dell'orchestra e del coro (a cura di Francesco Giampaoli, Enrico "Mao" Bocchini e Lanfranco "Moder" Vicari).

I laboratori sono ancora aperti a nuove partecipazioni.

Altre informazioni: https://www.ccisim.it/gtdla/ (pagina in costante aggiornamento).

Prenotazione biglietti: https://www.ravennafestival.org/events/mantiq/

@ph Nicola Baldazzi da Ufficio stampa Compagnia/Ravenna Festival


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