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Anziani, Uneba: «Nella revisione del Pnrr, più attenzione a socio-sanitario»

L'Unione che raggruppa circa un migliaio di rsa, comunità alloggio e centri diurni del Terzo settore scrive a Giorgia Meloni, ai ministri competenti e al governatore Fedriga in rappresentanza delle Regioni: «La revisione della misura Missione 6 Salute, porti una maggiore attenzione agli enti non profit del settore sociosanitario, con scelte conseguenti nell’attribuzione delle risorse»

di Giampaolo Cerri

«Più attenzione al non profit del sociosanitario nella revisione in corso del Piano nazionale di riprese e resilienza – Pnrr»: è quanto chiede l’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale – Uneba in una lettera alla premier Giorgia Meloni, al ministro della salute Orazio Schillaci, al ministro per il Pnrr Raffaele Fitto, al viceministro alle politiche sociali Maria Teresa Bellucci, al commissario europeo Paolo Gentiloni, al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.

Uneba, con i suoi circa 1.000 associati, è la voce degli enti del Terzo Settore di Rsa, centri diurni, comunità alloggio, assistenza domiciliare, e in particolare del non profit di radici cristiane.

«Perché fondazioni, associazioni, onlus», prosegue l’appello, «sono colonne portanti del welfare in Italia, e ogni giorno si prendono cura di centinaia di migliaia di uomini e donne anziani, non autosufficienti, disabili, fragili. E perché per il principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione e ribadito dalla Consulta gli enti non profit sono legittimati quanto gli enti pubblici.

«Vi sollecitiamo», scrive Uneba, «a intervenire (…) perché la revisione in corso dei progetti finanziati dal Pnrr, e in particolare dalla Missione 6 Salute, porti una maggiore attenzione agli enti non profit del settore sociosanitario, con scelte conseguenti nell’attribuzione delle risorse. (…) Investire sul sociosanitario del Terzo Settore, che partecipa a pieno titolo nel SSN , significa dare le risposte di cui hanno bisogno e cui hanno diritto i milioni di anziani e soggetti fragili dell’Italia di oggi, destinati ad aumentare ancora nell’Italia di domani».

Gli interventi per i quali Uneba chiede al Governo maggiore attenzione sono delineati: «Le prime priorità per i nuovi investimenti», si legge nella nota, «a nostro giudizio, sono: oltre allo sviluppo dell’assistenza domiciliare, il rafforzamento e l’evoluzione dei servizi a ciclo diurno e residenziale (trascurati dal Pnrr), e gli interventi per rimediare alla carenza di medici, infermieri e operatori sociosanitari».

A firmare la lettera aperta per Uneba, oltre al presidente nazionale Franco Massi, sono tutti i componenti del Comitato esecutivo e tutti i presidenti regionali: Giuseppe Grigoni (Liguria), Amedeo Prevete (Piemonte), Luca Degani e Marco Petrillo (Lombardia), Francesco Facci e Fabio Toso (Veneto), Matteo Sabini (Friuli Venezia Giulia), Fabio Cavicchi (Emilia Romagna), Andrea Blandi (Toscana), Alessandro Baccelli (Lazio), Giovanni Di Bari (Marche), Giancarlo Maurandi (Sardegna),don Pino Venerito (Campania), Pierangelo Pugliese e Giuseppe Guaricci (Puglia), Ferdinando Scorza (Calabria), Santo Nicosia (Sicilia).

In apertura, un'immagine della Fondazione Don Gnocchi, aderente a Uneba Lombardia, a Palazzolo (Milano).


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