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Materia Viva, l’hub di artigianato che fa inclusione sociale

I risultati raggiunti dal consorzio “La Città essenziale”, attraverso la cooperativa sociale “Oltre l’arte”. Il progetto ha valorizzato le tradizioni culturali e produttive del territorio, puntando sulle buone pratiche di formazione e presa in carico delle fragilità. In 15 mesi sono stati coinvolte venti persone con sindrome di Down

di Redazione

Si chiama Materia Viva, è un hub di artigianato sociale e prende il suo nome da un gioco di parole legato alla città in cui ha sede, Matera. Oggi, nel corso di un evento dal titolo “MateriaViva – Arte e cultura per il benessere sociale”, sono stati presentati i risultati raggiunti dal consorzio “La Città essenziale” attraverso la cooperativa sociale “Oltre l’arte”. Il progetto, finanziato attraverso una raccolta fondi tra settembre e dicembre 2021 su For Funding (la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà), è stato sostenuto dall’istituto di credito attraverso il programma Formula in collaborazione con Fondazione Cesvi e realizzato in partnership con Confartigianato Matera, Consorzio Isme e Consorzio nazionale Cgm.

In tre mesi sono stati raccolti oltre 110mila euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini e imprese, oltre a quelle della banca e delle società del gruppo Intesa Sanpaolo. Tutto questo ha permesso di sviluppare diverse forme di inclusione sociale e lavorativa in favore di persone in condizioni di fragilità, recuperare il valore degli antichi mestieri che rischiano di scomparire e favorire lo scambio tra conoscenza tradizionale dei maestri artigiani e l’innovazione espressa dalle nuove generazioni. Nel corso dell’evento odierno, è stato presentato anche il progetto di un murale che i ragazzi coinvolti nel progetto, insieme ai maestri artigiani del collettivo Team Art, realizzeranno in via Cappuccini e doneranno alla città di Matera.

Materia Viva ha sperimentato modelli di inclusione sociale tesi a valorizzare le tradizioni culturali e produttive del territorio, in abbinamento a buone pratiche di formazione e presa in carico delle fragilità. Due le vocazioni principali dell’iniziativa: da una parte la Scuola di arti e mestieri della tradizione locale per la formazione, l’orientamento e l’accompagnamento dei soggetti fragili al riconoscimento del loro potenziale di emancipazione verso la vita autonoma. Dall’altra, la cooperazione tra mondo profit e non profit per stimolare nuove forme di autoimprenditoria e inserimento lavorativo. In 15 mesi, il progetto ha coinvolto 20 persone con sindrome di Down – individuate insieme alla cooperativa partner Oltre l’arte – in percorsi di presa in carico globale a partire dall’apprendimento dei mestieri artigianali e ha messo a disposizione gratuitamente l’offerta formativa e di orientamento dell’Hub.

«Materia Viva si colloca nel solco degli investimenti della rete consortile in materia di welfare culturale a sostegno, in questo caso, di iniziative imprenditoriali e attività di artigianato a finalità sociale che coniugano obiettivi di sostenibilità, inserimento lavorativo e anche obiettivi di rigenerazione urbana e sensibilizzazione alla cultura», ha spiegato il presidente della Città essenziale, Giuseppe Bruno. «Occorre che le istituzioni abbiano ben presente il valore che può generare la messa a disposizione di beni in disuso o riqualificati a beneficio della collettività attraverso le imprese sociali cooperative: non solo opportunità lavorative per i giovani e per le persone con fragilità, ma anche un vero cambiamento culturale verso un approccio che deve valorizzare le eccellenze territoriali perché esse stesse possono diventare traino per giovani aspirazioni».

Si tratta, in sostanza, di un progetto innovativo sia dal punto di vista della metodologia d’intervento, che non si limita a una semplice presa in carico delle fragilità ma punta a una valorizzazione delle abilità e a una proiezione verso la vita autonoma, sia dal punto di vista dei risultati. Il lavoro svolto dall’hub ha dimostrato infatti che è possibile consolidare un modello di imprenditorialità sociale che, oltre a essere inclusivo perché in grado di adattarsi a diverse categorie di bisogno, è anche generativo nella misura in cui porta a maturare idee di innovazione che fanno emancipare la comunità sul piano valoriale ma anche su quello socio-economico.

I laboratori si sono sviluppati in una fase di accompagnamento all’inserimento socio-lavorativo per preparare e consolidare le soft skills necessarie al mantenimento di un’opportunità occupazionale, e una fase più immersiva di laboratori di artigianato artistico a cura di maestri artigiani, fondamentale per l’acquisizione delle competenze tecniche. Infine, 370 ore di tutoraggio aziendale a disposizione di tutti gli iscritti in funzione dei progetti individuali e delle sessioni trasversali a sostegno delle soft skills e della vita autonoma con l’obiettivo di stimolare il protagonismo dei giovani nei processi di sviluppo della comunità locale.

«Siamo orgogliosi di aver dato il nostro sostegno a questa iniziativa e di aver contribuito alla creazione di uno spazio in cui arti e mestieri diventano strumenti essenziali per dar forza a valori fondanti come l’inclusione sociale di persone fragili», ha detto Alberto Pedroli, direttore regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo. «Con il programma Formula, che supporta progetti dedicati a bambini, adolescenti, famiglie e anziani in situazioni di disagio, Intesa Sanpaolo conferma la propria vocazione di banca sensibile alle istanze sociali e alle specificità dei territori in cui opera. Anche a livello locale esprimiamo il nostro ruolo di leader nelle iniziative di inclusione e sostenibilità».

«Questo importante progetto ci permette di essere più incisivi, con proposte progettuali rispondenti ai bisogni territoriali su una serie di questioni che colpiscono il nostro Paese in ambito Esg», ha aggiunto Roberto Vignola, vicedirettore generale di Fondazione Cesvi. «Il progetto “Materia Viva: l’hub di artigianato sociale a Matera” è la dimostrazione che, per dare una risposta rapida ed efficace alle problematiche sociali territoriali, il connubio tra i mondi non profit e profit può rappresentare una soluzione vincente in grado di portare soluzioni concrete in contesti sociali periferici complessi».

«Una bella iniziativa, organizzata in piena sintonia con le nostre politiche sociali di supporto alle persone con diversa abilità, al centro del nostro impegno amministrativo da sempre. Siamo soddisfatti per gli obiettivi raggiunti e auspichiamo un impegno costante in questa nobile direzione», ha infine dichiarato il sindaco di Matera, Domenico Bennardi.


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