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Fare spazio ai desideri in Rsa

Piacenza ospita due giorni di incontri, scambi e confronti sul tema dei bisogni degli anziani all'interno dei centri servizi per anziani in occasione della settima edizione del meeting delle professioni di cura promosso dalla casa editrice Dapero e rivolto a tutti i professionisti che operano nelle Rsa

di Redazione

Come fare spazio ai desideri in Rsa? È a questa domanda che i professionali che ogni giorno si prendono cura delle persone anziane e fragili cercheranno di dare risposta giovedì 20 e venerdì 21 aprile durante le plenarie, i workshop e gli incontri in programma nella villa settecentesca La volta del Vescovoin ccasione del meeting: “Come fare spazio ai desideri in Rsa? Modelli organizzativi per illuminare la qualità di vita” organizzato dalla casa editrice Dapero, così come voluto, fin dalla sua prima edizione del 2016, dal suo fondatore Renato Dapero, prematuramente scomparso nel 2021, che ha lasciato il testimone alla figlia Giulia Dapero.

«Abbiamo scelto volutamente di usare la parola “desideri” nel titolo di questa edizione », spiega Giulia Dapero, «perchè volevamo un termine che fosse in contrapposizione con la parola “bisogni” che identifica esigenze degli anziani a cui è necessario dare una risposta immediata e, spesso, prevalentemente clinica. Il “desiderio”, invece, è rappresentativo della personalità dell’anziano. Della sua identità nel suo complesso. Inoltre spesso l’anziano esprime i sui bisogni ma non sempre è consapevole di poter esprimere i suoi desideri».

A Piacenza si riuniranno esperti provenienti da tutta Italia. Tra questi Massimo Giordani, direttore Unione provinciale istituzioni per l’assistenza (Upipa); Fabio Toso, vicepresidenza nazionale Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale (Uneba) e direttore generale della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus di Padova; Sebastiano Capurso, presidente Associazione nazionale strutture territoriali (Anaste) e Katia Pinto, vicepresidente Federazione Alzheimer Italia e Associazione Alzheimer Bari.

«L’obiettivo delle due giornate – racconta Dapero – è quello di far acquisire a quanti parteciperanno una maggiore consapevolezza del ruolo sociale che hanno come professionisti. Ma anche una maggiore consapevolezza di quelli che sono i loro desideri e quelli delle persone di cui si prendono cura ogni giorno».

Tra gli appuntamenti di giovedì 20 aprile c'è il progetto innovativo "La vita Cura" durante il quale l’Asp Carlo Sartori di San Polo D’enza (Re) racconterà cosa accade a livello emotivo (e organizzativo) se la storia di vita viene raccolta attraverso brevi audio, in modo simile a un podcast, anziché semplicemente per iscritto. Il workshop "Il corpo ricorda tutto. Rispondere ai desideri della persona con demenza in fase avanzata", invece, grazie agli interventi di Cinzia Siviero (fisioterapista, master Metodo Validation®) e Luca Scarpari (educatore professionale, docente certificato stimolazione basale, formatore/consulente educativo specializzato ambito disabilità complessa) consentirà ai partecipanti di potranno ascoltare esperienze di contatto e sperimentare la potenza della percezione corporea. Mentre venerdì 21, grazie al percorso esperienziale fisico, cognitivo ed emotivo nella demenza: "Nei panni di" i partecipanti, guidati da Giorgia Monetti, psicologa Hr Care srl, sperimenteranno in prima persona i sintomi fisici e i deficit cognitivi tipici dell’anziano fragile e con decadimento cognitivo, attraverso l’utilizzo di componenti che influenzano negativamente le abilità sensoriali.


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