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“Mi ama e non so come si chiama”: Enrico Ruggeri canta l’Alzheimer

«C’è chi mi sorride e mi dice amore mio. Capisco che mi ama e non so come si chiama»: sono i versi commoventi della nuova canzone di Enrico Ruggeri, "Dimentico", che affronta il tema dell'Alzheimer. Il videoclip è stato girato al Paese Ritrovato di Monza, una nuova modalità di accoglienza residenziale gestita dalla cooperativa sociale La Meridiana. Non ci sono attori, ma gli stessi residenti

di Sara De Carli

«C’è chi mi sorride e mi dice amore mio. Capisco che mi ama e non so come si chiama».

Due soli versi, che toccano il cuore e che sintetizzano il dramma dell’Alzheimer. Sono parole tratte da “Dimentico”, il nuovo brano di Enrico Ruggeri, che canta l’Alzheimer. Il videoclip del brano non è stato girato in un set o facendo ricorso ad attori, ma al Paese Ritrovato, innovativo servizio residenziale della cooperativa sociale La Meridiana di Monza: una vera e proprio cittadina che ospita 64 persone con demenza e Alzheimer.

«Io lo so che per qualcuno sono stato anche importante, un padre ed un amante. So che ho vissuto la mia storia tra immagini che non ricordo più», prosegue Ruggeri. L’incontro fra il cantautore e la cooperativa La Meridiana risale all’estate 2022, in occasione de La Partita del Cuore, con Ruggeri nelle vesti di presidente della Nazionale Cantanti. Caso vuole che poco tempo dopo Ruggeri veda e rimanga molto colpito dal film “The Father”, con Anthony Hopkins: è la storia di un uomo che vive l’esperienza della demenza in una realtà deformata dai suoi ricordi e dalla sua percezione del mondo. Gli basta un’ora, dopo aver visto il film, per scrivere testo e musica della nuova canzone. “Dimentico” nasce così. «Dimentico chi sono stato prima. Ricordo e poi dimentico persone, cose, lacrime e sorrisi condivisi», canta il ritornello. Una canzone in cui tutte le famiglie che vivono l’esperienza dell’Alzheimer possono riconoscersi, in un’esperienza che non è mai facile da accettare. Lo fa però rimettendo al centro il valore della vita, con le fragilità e le opportunità che essa può svelare in ogni momento.

«A gennaio Ruggeri ci ha chiamato dicendo che aveva questa canzone nuova, dedicata a tutte le persone che soffrono di Alzheimer», racconta Marco Fumagalli, coordinatore dei servizi educativi della cooperativa sociale La Meridiana di Monza, già autore di un corto di 4 minuti sull’Alzheimer, Rosa, presentato a settembre 2022 al Festival di Venezia. «Abbiamo cercato di capire come avvicinare due mondi apparentemente lontani, la musica d’autore e la fragilità. La prima scelta che abbiamo fatto, insieme a Ruggeri e al regista Marco Falorni, è stata quella di girare in un set reale, il Paese Ritrovato e di farlo non con attori ma con dei protagonisti reali, i residenti. Forse è una delle prime volte in cui si parla della malattia con le persone che ne soffrono».

Inserire le riprese di un tale set nella vita quotidiana del Paese Ritrovato non era però cosa scontata. «Avevamo tanti dubbi, temevamo che questa cosa destabilizzasse la routine dei residenti e delle attività, che i familiari non comprendessero questa scelta di raccontare la fragilità con linguaggi nuovi», racconta Fumagalli. «L’esperienza del set, invece, ha spostato il ritmo del “Paese” un po’ più avanti. Abbiamo chiesto ai familiari di fare un passo in più, da fruitori di un’idea diversa di cura a ambasciatori di questa idea diversa di cura. Abbiamo avuto un grandissimo endorsment, hanno portato oggetti, spezzoni di vecchi video di famiglia… La narrazione di tutto il video punta sulla continuità, sul fatto che non esiste frattura nella vita delle persone tra prima e dopo, siamo entro un flusso temporale con emozioni, ricordi, in cui la persona è costantemente presente anche in una condizione di fragilità. Per noi era importante che loro venissero rappresentati per il loro realismo, senza controfigure».

La narrazione di tutto il video punta sulla continuità, sul fatto che non esiste frattura nella vita delle persone tra prima e dopo, siamo entro un flusso temporale con emozioni, ricordi, in cui la persona è costantemente presente anche in una condizione di fragilità. Per noi era importante che loro venissero rappresentati per il loro realismo, senza controfigure

Il testo di “Dimentico” parla di un uomo, le immagini invece presentano spezzoni della vita di più persone, in una narrazione corale. «Il messaggio che abbiamo voluto dare è quello di tenere accesa la luce accesa su questa fragilità, ma nel modo corretto, dandole valore. Ciò che emerge da questo prodotto è il valore delle persone, che prescinde dalle difficoltà che vivendo si incontrano. Lo abbiamo colto nella canzone di Ruggeri e l’abbiamo restituita attraverso i visi e i volti dei nostri residenti. Servono nuovi linguaggi per avvicinare l’opinione pubblica a un argomento che sta ancora ai margini del racconto, mentre nei fatti è molto presente nella nostra vita. Servono nuove parole per portare il tema della fragilità nel nostro quotidiano».

La produzione del video è di LIBERO produzioni; la regia è di Marco Falorni, mentre il soggetto è di Andrea Frassoni e Marco Falorni; la produzione esecutiva di Simone Berardis. È possibile fare una donazione per sostenere il Paese Ritrovato attraverso il sito dedicato www.cooplameridiana.it/dimentico.


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