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Ecco il vademecum che riconosce le discriminazioni

Un aiuto a vedere e contrastare i comportamenti discriminatori ai danni di bambini e ragazzi con disabilità. È l’obiettivo di “Mi riconosci” il piccolo prontuario è stato elaborato nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra Ledha e Csi Lombardia. «Questo è solo un punto di partenza, a cui seguiranno altre iniziative», assicura Paolo Fasani presidente del Csi lombardo, mentre la responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di Ledha Laura Abet sottolinea che «la sensibilizzazione e le informazioni sono fondamentali per tutelare i diritti»

di Antonietta Nembri

Non è facile riconoscere i comportamente discriminanti. Il fatto che un bambino con disabilità non possa andare in gita con i compagni o a cui viene richiesto il pagamento di una retta più elevata per frequentare il centro estivo comunale è una discriminazione? O, ancora, la ragazza che non può salire sull’autobus perché il mezzo è inaccessibile come pure il giovane appassionato di sport che si sposta in carrozzina elettrica e che non può fare il tifo per la sua squadra del cuore perché gli spalti del palazzetto non hanno una rampa d’accesso ma soltanto gradini? Sono situazioni di discriminazione?
La risposta non può che essere positiva e quelle descritte non sono che alcune di quelle che bambini e ragazzi con disabilità possono subire: le nostre città, i nostri servizi pubblici e privati, i mezzi di trasporto, le scuole e i luoghi del tempo libero – sottolinea una nota congiunta della Lega per i diritti delle persone con disabilità – Ledha e Csi Lombardia – sono segnati dalla presenza di barriere ambientali e comportamentali che limitano la loro libertà.

Riconoscere queste situazioni come discriminatorie non è facile e capita spesso che vengano considerati solo episodi “sfortunati”, dovuti a scarsa empatia o poca attenzione. Essere in grado di riconoscerli, invece, è il primo passo per tutelare i diritti delle persone con disabilità. Ed è per questo motivo che il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di Ledha, in collaborazione con il Comitato Regionale Csi Lombardia Aps, ha curato il Vademecum “Mi riconosci? Esempi quotidiani di discriminazione ai danni di bambini e ragazzi con disabilità”.

Attraverso sette esempi di situazioni verosimili, il Vademecumn (in allegato) spiega con un linguaggio semplice e accessibile come riconoscere alcune situazioni discriminatorie. «Quelli descritti sono comportamenti vietati dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Siamo anche consapevoli del fatto che riconoscere il carattere discriminatorio di questi comportamenti non sia facile, nemmeno per le persone con disabilità che li subiscono: la sensibilizzazione e le informazioni sono fondamentali per tutelare i diritti delle persone con disabilità», spiega l’avvocato Laura Abet, responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di Ledha.

Il Vademecum si rivolge ad allenatori, educatori, genitori, assistenti e tutti coloro che, in un modo o nell’altro, si relazionano con i più giovani e, grazie alla collaborazione con il Csi Lombardia, cercherà di favorire una maggiore attenzione e consapevolezza sociale sulle condizioni di vita delle persone con disabilità e sulle situazioni di rischio di discriminazione all’interno di tutto l’ambito sportivo.
«Il Centro sportivo italiano sin dalla sua nascita pone particolare attenzione allo sport come strumento di inclusione sociale e di attenzione verso i più fragili, tra i quali anche i portatori di disabilità», afferma Paolo Fasani, presidente del Csi Lombardia. «Grazie alla competenza di Ledha possiamo offrire degli strumenti concreti che possono aiutare gli operatori delle società sportive a riconoscere, intervenire e segnalare situazioni di discriminazione. Partiamo da un Vademecum in formato elettronico, che distribuiremo via mail alle oltre 3.200 società sportive lombarde affiliate al Csi, ma che renderemo anche disponibile sul sito al fine di poter avere la maggiore diffusione possibile. Questo è solo un punto di partenza, a cui seguiranno altre iniziative che costruiremo anche in base alle esigenze del territorio».

L’auspicio espresso dal presidente di Ledha, Alessandro Manfredi è quello di «raggiungere un numero sempre maggiore di persone, soprattutto tra coloro che non sono direttamente coinvolti all’interno del mondo associativo, per sensibilizzarle sui temi della discriminazione ai danni delle persone con disabilità. E invitiamo chiunque si trovi di fronte a una situazione come quelle descritte nel Vademecum a contattare il nostro Centro antidiscriminazione».

Il Vademecum rientra tra le attività promosse dalle due organizzazioni nell’ambito dell’accordo di collaborazione sottoscritto ad aprile 2022 finalizzato a favorire una maggiore attenzione e consapevolezza sociale sulle condizioni di vita delle persone con disabilità in Lombardia, sulle situazioni di rischio di discriminazione nella partecipazione alla vita sociale e alla possibilità di svolgere attività sportive.

In apertura foto da Unsplash


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