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“Più anguille che noi”: le scuole di Napoli raccontano la migrazione in un corto animato

Una “staffetta” tra più istituti, con il disegnatore tunisino Ahmed Ben Nessib, per illustrare una storia che avvicina i più piccoli ai temi dell’ambiente e delle migrazioni: il film sarà presentato nel corso della rassegna finale del festival Internazionale di cinema d'animazione per bambini e ragazzi “Catch the moon”, in programma dal 2 al 6 maggio. Tra i temi più gettonati la guerra, l’inclusione e l’ecologia

di Redazione

Ahmed sgrana gli occhi soddisfatto: «È stato un percorso straordinariamente entusiasmante». Il titolo del cortometraggio, confessa, non è farina del suo sacco. Sara, una dei 106 giovani studenti delle scuole del napoletano coinvolte nel progetto, a un certo punto ha detto proprio così: «Ma allora ci sono più anguille che noi!». E fatalmente “Più anguille che noi” è diventato il titolo del film nato nell’ambito di “Catch the moon”, progetto di formazione, promozione e diffusione del cinema d’animazione dedicato ai bambini e ragazzi che – dal 2 al 6 maggio – culmina nel primo festival italiano interamente dedicato all’animazione per i ragazzi. Lui, Ahmed Ben Nessib, è un disegnatore e regista di cortometraggi animati di origini tunisine, classe 1993. I suoi disegni sono stati pubblicati su diversi giornali e riviste come “Internazionale”, “Lo straniero”, “CavallinoRivista”, “Linus” e “Solstizio”. Stavolta, per raccontare lo straordinario viaggio delle anguille dal mar dei Sargassi, al largo della Florida fino ai fiumi europei e africani, una delle più impressionanti imprese di migrazione animale osservate in natura, ha chiesto aiuto ai più piccoli. Dando vita a uno straordinario corto animato che farà il giro d’Italia: lo compongono 9486 disegni in gesso su lavagne di ardesia e animati.

Dentro c’è un po’ di tutto, dalla tematica ambientale (le anguille sono sull’orlo dell’estinzione, minacciate da inquinamento e allevamenti intensivi) al tema sociale. Perché questa è una storia dalle mille metafore. «E perché la loro è una grande migrazione collettiva, come quelle che da sempre muovono i popoli sulla terra», sottolinea ancora Ahmed.

E il film è nato attraverso un percorso laboratoriale a staffetta con il coinvolgimento di alcune classi quinte primarie degli istituti comprensivi Porchiano-Bordiga, Scialoja-Cortese e Russo-Solimena di Napoli, che hanno ricostruito il movimento delle anguille con la tecnica del disegno animato a gessetto. La classe secondaria del comprensivo Russo-Solimena ha invece realizzato la colonna sonora, con il supporto del musicista Antonio Raia, mentre il liceo Piero Calamandrei di Napoli, si è occupato del lavoro di animazione e postproduzione, complice un laboratorio di drammaturgia e montaggio che ha consentito di legare al meglio tra di loro i disegni dei bambini. «Abbiamo affrontato insieme un viaggio di conoscenza intorno a una specie di cui io per primo sapevo poco, restando letteralmente folgorati dalla complessità che regola il loro comportamento e le loro migrazioni, orientate dai campi magnetici. Abbiamo tutti molto da imparare dalla natura».

Il film, che dura 19 minuti e che – proprio in virtù del processo di co-creazione collettiva -rappresenta un esperimento unico nel suo genere, sarà proiettato per la prima volta mercoledì 3 maggio alle 10.00 all’auditorium del liceo Calamandrei (via Comunale Maranda 84) di Napoli, alla presenza delle scuole coinvolte.

Il festival: dalla guerra all’inclusione, in concorso 53 corti
La seconda edizione del Festival Internazionale di cinema d'animazione per bambini e ragazzi “Catch the moon” è stato organizzato dall’associazione Gioco Immagine e Parole con associazione Atalante, Cineteca Milano, associazione Art33, Ad Alta Voce e in collaborazione con il Comune di Napoli, con la direzione artistica di Luigi Iovane, un evento realizzato nell'ambito del piano nazionale cinema e Immagini per la Scuola promosso dal ministero della cultura e dal ministero dell’Istruzione e del merito.

In concorso 53 cortometraggi, selezionati da una rosa di circa 1000 proposte, arrivano da 19 Paesi differenti e divisi in due categorie (una dedicata ai professionisti e una agli allievi delle scuole di cinema di animazione). Affrontano il tema della guerra (con una toccante dedica a Gino Strada), ma anche quello dell’inclusione (in “Coralli” una ragazzina su una sedia a rotelle riesce ad esplorare il mondo sommerso). E c’è anche, naturalmente, il rapporto con la natura, in particolare con gli animali, in un recupero di una dimensione armonica con l’ambiente, oltre la tecnologia, oltre gli schermi degli smartphone.

A valutarli una giuria tecnica e una composta dagli studenti di alcune delle scuole di Napoli (e non solo), i film saranno proiettati nel corso del festival (al mattino programma rivolto alle scuole, al pomeriggio aperto al pubblico, info www.catchthemoon.it) e saranno disponibili gratuitamente in streaming sul sito della Cineteca di Milano (dal 4 all’11 maggio, www.cinetecamilano.it).

Mostre e talk, le iniziative collaterali
In parallelo, una no-stop di incontri, dibattiti e performance, concentrate in particolare nella zona orientale di Napoli: le location sono l’auditorium del Liceo Calamandrei e la sede di Art33, in via Bernardino Martirano. Tra le iniziative una mostra di manifesti del cinema di animazione (dalla collezione di Bruno Alberto, inaugurazione 2 maggio alle 18, mostra visitabile fino al 5), la proiezione dei cortometraggi di Emanuele Luzzati e Giulio Gianini con protagonista Pulcinella e uno spettacolo di sand art con Andea Arena, al ritmo delle grandi colonne sonore del cinema (4 maggio, 11.30, auditorium istituto Calamandrei).

In programma anche masterclass per ragazzi e per adulti finalizzate ad approfondire le tecniche dell'animazione con Beatrice Mazzone, animatrice e designer pugliese, Michele Bernardi, regista e animatore, e con il sound designer Stefano Sasso. Venerdì 5 maggio alle 18 un talk sul futuro del cinema di animazione in Campania con Francesco Izzo, docente di economia all’università Vanvitelli, lo sceneggiatore e regista Giovanni Calvino e la produttrice Stefania Iannella. Sabato 6 dalle 10 alle 13 la proiezione, nella sede di Art33, dei film vincitori. «Il cinema di animazione», spiega Luigi Iovane, direttore artistico di “Catch the moon”, «è una vera e propria forma di arte contemporanea, che vive di uno straordinario fermento internazionale e la cui crescita non si è fermata neanche negli anni di pandemia. Del resto è un linguaggio dalle potenzialità illimitate: più del cinema dal vero, si può realizzare qualsiasi cosa si immagini. “Catch the moon” svela questo mondo alle popolazioni studentesche con percorsi di formazione e alfabetizzazione unici nel loro genere e il numero così consistente dei corti che hanno partecipato alle selezioni conferma il momento positivo dell’intera filiera, in attesa di comprendere se e come l’intelligenza artificiale potrà influire sui meccanismi creativi».