Welfare & Lavoro

Qui Genova, la felicità è un anno di lavoro

Quattro storie di inclusione sotto la Lanterna grazie alla cooperativa sociale La Compagnia della Tartaruga che, un anno fa, ha aperto il bad & breakfast La Sosta. Un bilancio ricco di soddisfazioni a cominciare dalle vita di quattro persone con disabilità intellettiva. Che si raccontano

di Giampaolo Cerri

«Diventare un lavoratore è stata un'esperienza che mi ha fatto crescere molto: affronti dei sacrifici, ti alzi presto la mattina, ma sai che ti puoi poi togliere delle soddisfazioni, come comprare la macchina nuova», spiega Luca Arcella, 23 anni, che aggiunge d'essere «molto orgoglioso di lavorare in questa cooperativa».

Le fa eco Chiara Brambilla Bas, 32 anni: «Sono contenta di avere un contratto perché non me lo aspettavo. E poi lavorare qui per me è come stare in famiglia», mentre Gabriele Secchi, che di anni ne ha 23 ,aggiunge: «Ho un lavoro bellissimo e uno stipendio con cui vorrei mantenere la mia fidanzata». Giulia Pedemonte dice la sua: «Sono celiaca e nel mio lavoro sono brava a gestire le colazioni senza glutine. I clienti sono gentili e simpatici».

Pensieri semplici ma pensieri pieni di vita, perché si tratta di tre storie di lavoratori con disabilità intellettiva inseriti nell’organico del bed & breakfast La sosta della Tartaruga di Genova, aperto circa un anno fa dalla cooperativa sociale Compagnia della Tartaruga (www.compagniadellatartaruga.it).

Nel giorno della Festa dei lavoratori, è tempo di bilanci per questa specialissima impresa sociale: nelle sue 4 camere, per un totale di 16 posti letto, La Sosta ha accolto «in 11 mesi 1.265 ospiti per un totale di 2193 presenze, di cui il 40% provenienti dall’estero – soprattutto da Francia, Germania e Svizzera –, ottenendo 97 recensioni sulle principali piattaforme online, che attribuiscono alla struttura ricettiva un punteggio complessivo di 9.7 su 10, con 9.9 alla voce “qualità del servizio”».

È questo il primo bilancio dell’iniziativa, all’insegna del turismo lento e dell’inclusione, che dimostra alla prova dei fatti la sostenibilità di un’attività imprenditoriale che impiega sette lavoratori di cui quattro giovani con disabilità intellettiva, assunti a tempo indeterminato.

«Pensando all'anno trascorso in Tartaruga, l'associazione di parole quali “accoglienza, ospitalità, integrazione ed inclusione non poteva funzionare meglio”», osserva Elisabetta Ursino, «quanta coerenza in un unico posto di lavoro. Quanta soddisfazione esser parte di questo progetto, ancora agli albori, ma dal potenziale in piena espansione".

«Sto vivendo un’esperienza altamente formativa, sia sugli aspetti più tecnici dell’accoglienza alberghiera sia su quelli del lavoro nel sociale», conclude Gioele Balbi, giovane socio, «apprezzo davvero questo percorso di crescita”.

I numeri e le parole dei lavoratori confermano, quindi, la bontà dell’idea iniziale dell’imprenditore Enrico Pedemonte, fondatore e presidente della cooperativa sociale La Compagnia della Tartaruga: «Creare il lavoro intorno alle caratteristiche delle persone, mettendole nelle condizioni di dare il meglio di sé. Una formula apparentemente semplice, che traduce in pratica il principio, sancito dalla legge 68/99 sull’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, che parla di “accomodamento ragionevole” e che a Genova ha dimostrato davvero la sua validità. Per Silvia Stagno, vicepresidente e mamma di Giulia, la più grande soddisfazione è vedere arrivare ogni giorno i ragazzi puntuali alle 7.30, pronti a darsi da fare».

Nei progetti per il 2024 c’è l’apertura di un secondo ramo d’azienda, come spiega una nota: «Un laboratorio per la produzione di dolci senza glutine. Dopo l’inserimento della Sosta della Tartaruga nella lista dei locali aderenti al programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine dell’Aic, grazie anche alla speciale capacità dei lavoratori di gestire questa tematica, la Cooperativa punta ancora su questa fetta di mercato. Ma anche in questo caso con un’idea innovativa: produrre dolci senza glutine ma buoni per tutti i palati».


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