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8,5 mln per 17 progetti a supporto degli anziani

Sono questi i risultati del bando di Fondazione Cariplo Welfare in ageing che mira a potenziare le capacità delle comunità di rispondere ai bisogni della popolazione che invecchia e delle famiglie. A fronte della risposta del territorio, superiore alle aspettative il budget a disposizione è stato innalzato. In particolare tre i progetti specificamente dedicati al tema demenze e Alzheimer

di Redazione

Far fronte ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie. Questo l’obiettivo del bando welfare in ageing di Fondazione Cariplo che ha selezionato 17 progetti. La risposta del territorio – sottolinea una nota – ha superato le aspettative, sia in termini di quantità sia di qualità dei progetti proposti tanto che la fondazione ha deciso di aumentare il budget a disposizione portandolo da 5,5 a 8,5 milioni di euro.

Nella selezione dei progetti Fondazione Cariplo ha puntato a quelli che si caratterizzavano per innovazione, capacità di rafforzare e connettere i servizi a supporto delle persone anziane e delle famiglie attraverso la co-progettazione degli attori del territorio e il coinvolgimento della comunità. Emerge – sottolinea ancora una nota – una grande eterogeneità delle iniziative proposte, sia in termini di tipologia di intervento, sia nella scelta del target di riferimento (che, da bando, poteva focalizzarsi sia sulla presa in carico di situazioni di fragilità, sia sul bisogno conclamato e la non autosufficienza). Trasversale, nei progetti finanziati, è stato lo sforzo di coinvolgere e attivare la comunità, non in modo estemporaneo bensì con interventi strutturati in affiancamento alle risposte dei servizi: volontari, medici di base, commercianti, farmacisti, istituti scolastici, amministratori di condominio… coinvolti nel ruolo di “antenne” e di intercettazione di bisogni inespressi, nel trasporto sociale, nel supporto domestico, nelle piccole manutenzioni delle abitazioni degli anziani, e, in particolare, nel contrasto all’isolamento e alla solitudine degli anziani, operando anche in chiave intergenerazionale.

«Attraverso questi progetti vogliamo sostenere una risposta di comunità a un problema che riguarda un numero sempre più ampio di persone e di famiglie che si trovano a fronteggiare carichi di cura nuovi e complessi» osserva Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo. «Le proposte arrivate dal territorio hanno portato alla luce iniziative diverse ma tutte capaci di connettere in modo trasversale i soggetti del territorio e del sistema locale. Abbiamo quindi deciso di aumentare la dotazione di risorse, fino a 8,5 milioni di euro, e di investire nel rafforzamento di quella che è un’infrastruttura di legame dentro la comunità».

In particolare, 14 progetti si rivolgono agli anziani fragili e famiglie, con particolare attenzione alle situazioni emergenziali, dove maggiore è il senso di smarrimento e l’assenza di risposte tempestive (es Pronto Intervento Sociale). Gli interventi si focalizzano sull’intercettazione delle diverse forme di disagio e sull’orientamento delle famiglie, sulla presa in carico del bisogno in chiave evolutiva (intervenendo anche sul fronte del decadimento cognitivo) e sulla ricomposizione dell’offerta (più spesso accompagnata dall’utilizzo di piattaforme tecnologiche).
Il potenziamento di servizi rivolti alla domiciliarità ha visto un diffuso ricorso alle nuove tecnologie (domotica, monitoraggio a distanza, telemedicina) e alla creazione di centri di coordinamento per l’offerta di servizi modulabili sulle esigenze dell’anziano. Alcuni progetti si sono sviluppati attorno alla creazione o al ripensamento di spazi dedicati ad anziani e/o caregiver (centri anziani «rivisitati», hub territoriali, sportelli di orientamento e presa in carico,..), in connessione con il Pnrr, nell’ottica di favorire una reale integrazione tra i nuovi dispositivi previsti (case di comunità, Pua, Cot..) e il territorio circostante.

Sono invece tre i progetti specificamente dedicati al tema demenze e Alzheimer rivolti all’ integrazione dei livelli socio-sanitario e sociale di presa in carico, grazie alla messa in campo di équipe multidisciplinari o case manager e alla creazione di database condivisi tra i diversi attori coinvolti. Gli interventi di supporto previsti sono dedicati non solo agli anziani ma anche ai caregiver (gruppi di mutuo aiuto e supporto psicologico, Alzheimer Cafè, interventi di sollievo, formazione).

In apertura foto di Philippe Leone – Unsplash


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