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Strade inagibili, ma i pazienti non possono attendere

La testimonianza di Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione Ant: «I nostri infermieri, medici e psicologi sono al lavoro per continuare a prestare assistenza ai nostri pazienti. Le difficoltà sono tante, come vedete dalle foto e dai video fatti dai nostri operatori: alcune zone sono irraggiungibili»

di Sara De Carli

Dopo una notte drammatica, è stata un'altra giornata difficile per le popolazioni dell'Emilia Romagna. Fondazione Ant con i suoi operatori era comunque operativa per garantire quotidiana assistenza ai malati di tumore, portando gratuitamente a casa loro un'assistenza socio-sanitaria completa e tutte le cure mediche necessarie. Quest'oggi, però, raggiungere i pazienti al lro domiclio non era così scontato.

«Stiamo seguendo con grande apprensione la situazione nell'Area Metropolitana di Bologna e di molte parti dell'Emilia-Romagna, gravemente colpita in queste ore da un'incredibile ondata di maltempo. I nostri operatori sanitari – infermieri, medici e psicologi – sono costantemente al lavoro, nel limite del possibile, per continuare a prestare assistenza ai nostri pazienti. Le difficoltà sono tante, come vedete dalle foto e dai video fatti dai nostri operatori: nell'area metropolitana alcune zone collinari e appenniniche sono irraggiungibili, così come la zona di Budrio, Molinella e Imola che risulta tra le più colpite», racconta Raffaella Pannuti, presidente Fondazione Ant.

«Siamo sempre in contatto telefonico con pazienti e caregiver, in molti casi sono loro stessi ad aggiornarci sulla situazione nelle diverse zone. Rinnoviamo anche noi, così come fatto dalle autorità, l'appello a non muoversi dalle proprie case se non è necessario. Da parte mia un sentito ringraziamento a tutto lo staff sanitario, sempre presente per i nostri sofferenti», conclude Pannuti.

Ecco due video testimonianze che fanno capire bene la situazione. Il primo è stato girato da una dottoressa di Ant in mattinata, mentre cercava di raggiungere il paziente per una visita domiciliare in zona Castenaso/Fiesso. Quello qui sotto invece è stato girato a Bologna da un paziente: documenta la situazione lungo la via che porta all'Ospedale Maggiore


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