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Giovani più fragili e per questo più disponibili a capire il mondo

Lo scrittore Daniele Mencarelli commenta per VITA il coinvolgimento dei volontari delle nuovo generazioni, impegnati a spalare il fango nelle zone colpite

di Veronica Rossi

È diventato virale, in queste ore, il video dei volontari – soprattutto giovani – accorsi in aiuto delle zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione, che spalano il fango cantando Romagna mia.

Una bella prova di solidarietà, sui cui è giusto riflettere e sulla quale abbiamo chiesto un commento a Daniele Mencarelli, scrittore con una profonda sensibilità per la mente e l’animo umani, come ha dimostrato in romanzi come Tutto chiede la salvezza (Mondadori) e il recente Fame d'aria (Mondadori). Un autore in grado di trattare con grande delicatezza ma anche grande efficacia le difficoltà ma anche la bellezza del vivere.

L'interlocutore giusto, in questo momento, per commentare queste immagini e questa realtà.

«È l’ennesima prova», ci ha risposto Mencarelli, che chi parla male di queste nuove generazioni lo fa perché non le conosce o per invidia», dice, «quando non si è più giovani si guarda alla gioventù con nostalgia. Sono ragazzi che mostrano grande fragilità ma anche una grande comprensione del mondo e un grande coinvolgimento emotivo. Io credo che siano straordinari per mille motivi, anche per la fragilità che mostrano con maggiore disponibilità ad ascoltare chi gli sta di fronte. Parlare dei giovani è troppo facile e il più delle volte è sempre sbagliato».


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