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Solidarietà & Volontariato

Voci dall’emergenza, Tiziano il cooperatore e i volontari di don Beppe

Da Cotignola, nel Ravennate, e da Imola (Bologna), le storie di Tiziano Conti, che con "In piazza" racconta Confcooperative in Romagna, e don Giuseppe Tagariello, che ha radunato intorno a sé 150 volontari dell'Oratorio imolese di cui è rettore

di Redazione

Tiziano Conti ha 70 anni. È il presidente di Cooperativa "in Piazza", che fra le altre cose si occupa di comunicazione ed edita In piazza, mensile di Confcooperative Romagna.

«La situazione qui è estremamente fluida». Il caos vero, racconta, è stato tra martedì e mercoledì e «ora siamo ancora nella fase che precede la raccolta dei dati. Oggi avverto una grande desolazione. Le zone che sono state colpite da questa sciagura neanche 15 giorni fa erano state prese di mira da un'altra alluvione e chi aveva dei beni al piano terra delle case li aveva già dovuti buttar via. Desolazione sì, ma vedo anche una grande solidarietà».

Cronache da Cotignola (una frazione di Barbiano, in provincia di Ravenna), dall’alluvione in Emilia Romagna, dove «un metro e mezzo di dislivello fa la differenza» tra «stare all’asciutto ed essere sommersi dall’acqua».

Conti entra nel dettaglio della «realtà delle Confcooperative»: Nelle Rsa, le residenze sanitaria assistenziali, «la prima necessità è stata portare gli assistiti, perlopiù anziani, al primo piano». Solidarietà ma anche speranza. «La vedo soprattutto nell’autorganizzazione della popolazione. I numeri di emergenza», sottolinea, «non ce la fanno a gestire tutto».

Autorganizzazione. Come quella che si sono dati i 150 tra adulti e ragazzi dell’oratorio San Giacomo di Imola (Bologna), di cui è rettore don Beppe Tagariello, prete molto noto in tutta l'area, perché veste l'abito da tanti anni, avendone lui 82, per essere un grande animatore sociale – negli anni '90 dette vita al partecipatissimo comitato Imola – Bukavu – e per aver insegnato a lungo nelle scuole.

«Nel giro di due giorni si sono resi disponibili per qualsiasi necessità», dice con orgoglio al telefono. «In città la situazione è tranquilla. Il problema», spiega, « è in montagna nella Valle del Santerno. Qui», sottolinea trafelato « si lavora. Mano ai badili, i ragazzi sono operativi».

Il parroco entra nel dettaglio. «Qui intorno ci sono almeno sei situazioni pesanti e, guidati da adulti, aiutano a tirar via l’acqua e il fango dalle case». Fra queste c’è la zona di Spazzate Sassatelli, allagata dalla piena del torrente Sillaro. O quella di San Prospero.

Nelle foto di questo servizio, proprio i volontari di San Giacomo.


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