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“MusicaInGioco”, le Orchestre sociali che favoriscono l’inclusione dei ragazzi più fragili

Il progetto, presente in Puglia dal 2010, è ispirato a “El Sistema” fondato in Venezuela da José Antonio Abreu, e consiste nel donare gratuitamente lezioni e strumenti musicali a bambini e ragazzi con disabilità, disagio economico o povertà culturale. Sono15 i nuclei orchestrali o corali nati in questi anni sparsi nei diversi territori

di Emiliano Moccia

«Ugo suona il violino». Lo scritto di Ugo in risposta a chi pensava che le sue capacità di apprendimento e concentrazione fossero inesistenti e prive di frutti, può suonare semplice e banale. Se non fosse che Ugo è un bambino con disabilità che nella musica ha trovato un’amica preziosa. Lo ha preso per mano e nota dopo nota lo ha aiutato a superare le sue incertezze, i suoi ritardi, le sue difficoltà. Perché «la musica è un grimaldello di scoperte, ha una proprietà trasformativa nelle persone, che è proprio quella che cerchiamo di implementare. La musica ti dà la dimostrazione che tutto quello che tu pensi di non poter fare, invece lo puoi fare». Andrea Gargiulo è docente di formazione corale al Conservatorio di Musica “Niccolò Piccinni” di Bari. Un ruolo che negli anni gli ha dato modo di capire se fosse seduttivo o meno, se trasmettesse curiosità fra i suoi alunni.

I risultati gli hanno dato più che ragione, tanto che oggi è il direttore artistico di “MusicaInGioco”, un’associazione di promozione sociale che, ispirata a “El Sistema” fondato in Venezuela da José Antonio​ Abreu, dal 2010 dona lezioni e strumenti musicali a bambini e ragazzi prevalentemente con disagio socio-economico e sociale, con disabilità, con disturbi dell’apprendimento. Da questa associazione è nato il progetto omonimo «che permette a tutti di vivere la bellezza inclusiva della musica in maniera attiva, sentendosi protagonisti».

«In Puglia, le attività del sodalizio hanno dato la possibilità ad oltre 10.000 bambini e ragazzi, anche detenuti, di vivere la bellezza della musica dando vita alle Orchestre sociali» spiega Gargiulo. «Le Orchestre sociali sono oggi presenti in diverse zone d’Italia, alcune in modalità diversa dalla nostra, senza un raccordo unico che porta avanti questa esperienza, ma tutte con la stessa finalità: l’idea di offrire un’opportunità gratuita e inclusiva ai ragazzi attraverso il prestito degli strumenti e le lezioni» (in allegato, in fondo all'articolo, la presentazione dei cori e orchestre sociali giovanili che nel giugno 2022 hanno partecipato al convegno nazionale a Piazzola su Brenta, per trovare l'esperienza più vicina al proprio territorio, ndr). I nuclei orchestrali o corali di “MusicaInGioco” sono presenti in diverse città pugliesi, da Bari a Vieste, da Francavilla Fontana a Massafra, da Mola di Bari a Lecce passando per Conversano, arrivando a toccare 15 centri.

«Il progetto nasce nel 2010 perché tutti noi ispirati da Abreu provavamo a fare qualcosa. Il nostro è stato un modello didattico un po’ folle e sperimentale, perché abbiamo messo in campo innovazioni pedagogiche, contaminate dalle neuroscienze, includendo trasversalmente qualsiasi tipo di ragazzo. Dal giovane che si avvicinava perché aveva una passione per la musica al bambino con disabilità, o con dislessia, con problematiche sociali. Tutto questo si è poi spostato anche in altri ambiti, come carcere minorile, centri psichiatrici, istituti di pena. Ed anche bambini che provengono da famiglie assolutamente normali, ma in cui magari sono presenti povertà culturale ed educativa».

In Puglia “MusicaInGioco” è diventata subito un punto di riferimento attraverso una serie di combinazioni, a partire dall’incontro con l’Art Village di San Severo per poi essere inseriti nel piano strategico per la salute a scuola della Regione Puglia con le attività “Armonie per la salute a scuola”. Adesso sta seguendo il progetto regionale “Pippi” nell’ambito del programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione dei minori e dell’allontanamento dei bambini dal nucleo familiare d’origine.

Di recente, inoltre, ha dato vita al coro over under 65 e durante le lezioni «c’è un colore musicale di corda che emoziona tutti». Perché come diceva Abreu: «L’orchestra è un’impresa collettiva in cui tutti sono d’accordo nella voglia di affrontare brani sempre più difficili, e questo forma la personalità di ogni ragazzo: previene la droga, previene la violenza, ed è uno strumento insuperabile di sviluppo sociale. La musica opera questo miracolo: costruttivo, seduttivo, creatore, nel bambino e nell’adolescente».