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Famiglia & Minori

Si può dire anche NO!

di Jennifer Zicca

“Dire no è difficile, soprattutto quando ci si deve mettere contro l’arreso senso comune di tanti genitori, quanto si intuisce che occorre affrontare battaglie campali, reazioni isteriche, interminabili silenzi. Eppure fa tutto parte del magnifico mestiere di educare.”

‘L’autorità perduta!’ Di Paolo Crepet

Le regole che un genitore dovrebbe dare al proprio figlio dovrebbero servire per preparalo alle difficili, ma anche stimolanti, sfide del futuro, futuro da adulto, autonomo, lavoratore, genitore a sua volta.

Le regole che vengono poste con intelligenza dovrebbero essere fatte rispettare così che, il bambino o il ragazzo, in futuro siano pronti ad accettare i limiti posti dalla vita quotidiana di ogni adulto: le regole della strada, le regole sul lavoro, le regole in una casa, ecc.

Nella società odierna non rientra più nella normalità trovare un genitore autorevole e fermo o un genitore che pone regole senza poi puntualmente fare l’eccezione.

Vi faccio un esempio: una madre concorda con la figlia che può vedere la televisione due ore al pomeriggio (regola che permettere alla figlia di non chiudersi in casa a farsi spegnere il cervello dalla TV); sempre questa madre tornando a casa alle 19.00 dopo una durissima giornata lavorativa e trova la figlia ancora incollata alla TV. Ora quella madre ha davanti due alternative per affrontare la situazione: far vincere la sua stanchezza e non discutere con la figlia che non ha rispettato una regola accordata insieme, oppure ribadirle che hanno convenuto insieme un principio, ricordarle la motivazione per cui è stata definita, sgridarla e, se non capisce, escogitare una sanzione adeguata al tipo di regola infranta.

Bene, io penso che il lavoro del genitore sia il lavoro più difficile a questo mondo perché in ogni caso, nonostante la stanchezza fisica, le difficoltà di concentrazione dovute allo stress del quotidiano, si devono sempre trovare le forze per seguire i propri figli, anche discutendo interminabilmente su cose già assodate e già consolidate. Per questo motivo sarebbe necessario che quella madre, tornata a casa, prendesse in considerazione la seconda soluzione.

Nel mondo degli adulti quando infrangi una regola vieni ripreso e “punito”: passi con il rosso prendi una multa e perdi dei punti della patente, arrivi in ritardo a lavoro e ti arriva una lettera di richiamo, rubi in un negozio e vieni denunciato.

Ogni singola regola se non rispettata da maggiorenne ha delle ripercussioni, e ancor più nell’adulto, ed è per questo che è giusto preparare le nuove generazioni a rispettare le regole per potergli permettere nel futuro di autoregolarsi.

In comunità ho avuto modo, con semplici regole e dei “NO!”, di capire di quanto questi insegnamenti siano importanti per la vita di ogni giorno: autoregolarmi con gli orari, le pulizie, le spese, i vizi, le uscite, ecc. Sapere che riesco ad autoregolamentarmi senza troppe difficoltà è una bella soddisfazione, soprattutto sapendo che esistono adulti, veri adulti, che ancora oggi non sanno ne autoregolarsi ne dare regole ai propri figli.

Prima o poi tutti noi ragazzini saremo genitori che dovranno crescere in modo educato, corretto e maturo i propri figli, ed io aspirerò ad essere un’ottima madre, una madre che prepara i propri figli alla realtà che dovranno affrontare, non una madre che ovatta la vita delle proprie creature senza pensare che fuori l’ovatta è utopia.


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