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Attivismo civico & Terzo settore

3 bei regali dal Parlamento

di Massimo Coen Cagli

Ho trovato 3 pacchetti di provenienza inaspettata: “Parlamento Italiano” sotto l’albero di Natale. Il  destinatario è il non profit (di cui mi onoro di far parte) e li vorrei scartare insieme a voi. Di che si tratta? Scopriamo:

– Un provvedimento che sanziona aspramente i comuni che lottano contro la diffusione delle slot machine (e che poi si trovano a dover gestire i danni prodotti dal loro uso incontrollato da parte di cittadini già problematici o che diventano tali grazie alle slot) – L’insensibilità più totale sul discorso 5 per 1000 – E contemporaneamente, la sensibilità più totale nell’inventarsi e rendere immediatamente legge provvedimenti a favore del finanziamento dei partiti che creano una sostanziale situazione di concorrenza sleale.

A me spiace ritornare su punti già toccati. Il rischio è quello di essere noiosi e pignoli e quindi alla fine risultare antipatici. E poi qualcuno mi aveva anche bacchettato dicendo di smetterla di prendersela con i nostri parlamentari. Ma purtroppo è necessario farlo perché cose già dette e stradette negli ultimi mesi sono state ignorate proprio da chi aveva promesso di non ignorarle.

Sul primo punto, quello delle slot, vorrei chiedere veramente con tutto il cuore ai  parlamentari che provengono tutti dalle file del non profit e che sono stati usati durante le campagne elettorali per dimostrare che nei partiti era entrata la “società civile” che ci spiegassero di persona come hanno fatto a votare una cosa del genere. E’ una cosa che mi rassicurerebbe molto rispetto al dubbio che tutto sommato fossero d’accordo con questo provvedimento.

E allora facciamo l’appello: Olivero (ex ACLI, ex Forum Terzo settore); Lumia (Ex MOVI); Marino (ex Confcooperative); Fattorini (comunità di Sant’Egidio); Cociancich (AGESCI). Per favore spiegateci come è stato possibile. E soprattutto spiegateci come si può coniugare una posizione del genere con i pronunciamenti più volte fatti a favore del battaglie della società civile e del non profit.

E non è sufficiente dire che porrete rimedio (se non lo denunciava Dotti qui e Vita qui se non ci pensava Renzi, con il cavolo che il PD si accorgeva dell’errore…..) perché intanto il regalo lo avete fatto. E non provate a dire che è difficile stare dietro a tutte le proposte di emendamento. Mi pare che il vostro stipendio serve anche e soprattutto a questo.

Sul 5 per mille, mi tornano alla mente le affermazioni di Bemi e Oliviero intervistati da Arduini all’indomani della creazione dell’intergruppo sul non profit in cui dicevano: “noi lavoreremo specificatamente al servizio delle istanze del Terzo settore»”…. “in questi anni la vera opposizione alla stabilizzazione del 5 per mille l’hanno fatta i funzionari delle Finanze non certo i politici».  Ecco: certo…… proprio così! Vi ringraziamo di cuore per i bei regali che ci avete lasciato. Carlo Mazzini su 5 per mille e altro mi pare che vi abbia dato tutti gli elementi per capire che al di là delle buone intenzioni bisogna fare i fatti e farli bene.

E infine sul finanziamento della politica. Molti hanno detto – a ragione – che si tratta di un provvedimento positivo ed in effetti almeno adesso i partiti dovranno fare i conti – per il loro finanziamento – con la società e attraverso un confronto diretto.  Però non hanno perso il vizietto di crearsi condizioni di vantaggio. Della serie: “ti piace vincere facile?” (visto che le slot gli piacciono tanto, il richiamo al gioco d’azzardo non guasta….).

Quindi dovranno fare fundraising al pari delle non profit – visto che sono associazioni non profit mi sembrerebbe il minimo – ma con delle regole speciali: più agevolazioni fiscali per i donatori e un 2 per mille tutto per loro (ribadisco: vi piace vincere facile?…). Certo resta il sospetto che la risposta dei cittadini a questa corsa al finanziamento “sociale” della politica (magari dei potenti della finanza e altri sistemi lobbistici, no) non sarà entusiastica!

Ma è Natale, caspita!, e bisogna stare su con il morale. L’unica cosa che contribuisce a farmi nascere speranza nel cuore è quello che augura nella sua puntina Riccardo Bonacina: “Sappiamo ormai bene che al nostro desiderio di cambiamento e di giustizia non ci penserà lo Stato o ci penseremo noi, mettendoci in gioco senza paura, scrivendo pagine nuove ed uscendo dai recinti, oppure dovremo rassegnarci anche di fronte ai bisogni più urgenti che viviamo e che la realtà ci propone.”

E questo è il regalo che dovremmo mettere noi del non profit sotto l’albero di Natale della società. Buon Natale

 


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