Cooperazione & Relazioni internazionali

La tassa che può far la differenza

di Marco De Ponte

Oggi, 8 luglio, si apre il primo Ecofin del Semestre a presidenza italiana. Si tratta di una nuova occasione perché il nostro Paese porti avanti con decisione l’impegno a raggiungere un accordo sull’adozione di una tassa sulle transazioni finanziarie (TTF). L’Italia è infatti oggi alla guida di una squadra di paesi europei che hanno già espresso la propria volontà di definire una versione condivisa della TTF.

L’impegno italiano risale ad un altro Ecofin -quello dell’ottobre 2012- durante il quale 11 Stati membri si sono detti pronti a procedere attraverso la cosiddetta “cooperazione rafforzata”, che – vista la forte opposizione di altri paesi – sarebbe l’unica strada che permetterebbe di introdurre la TTF solo in alcuni degli Stati dell’Unione. Sempre ad ottobre 2012, con la Legge di Stabilità sul 2013, il nostro Governo ha introdotto una tassa sulle transazioni finanziarie “in salsa italiana”, che però cedendo – come abbiamo più volte avuto occasione di dire – “alle pressanti richieste delle lobby finanziarie”, risulta un provvedimento sbiadito e insipido. Si tratta di un passo che rimane ben lontano dall’obiettivo più importante, quello di contrastare in modo efficace le speculazioni finanziarie. E di un provvedimento che evita di fare  chiarezza sulla destinazione specifica del gettito ad obiettivi di utilità pubblica.

Secondo la Campagna Zero Zero Cinque, e le oltre 50 organizzazioni che la compongono, tra cui ActionAid, una seria TTF andrebbe concepita proprio in modo da colpire gli abusi della finanza, rendendo svantaggiose alcune pratiche speculative. Dovrebbe inoltre permettere di liberare risorse che gli Stati europei potrebbero investire nello sviluppo sostenibile, nella lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici. Ieri mattina, con un flash mob davanti a Montecitorio, la campagna ha chiesto al premier Renzi e al Ministro dell’Economia Padoan un forte impegno, vista la presidenza UE, per raggiungere un accordo per l’adozione della TTF. Tra l’altro -viene da aggiungere- questa è per davvero l’occasione buona, dato che nella compagine governativa, ci sono almeno due figure, il Ministro agli Affari Esteri Federica Mogherini e il Sottosegretario Delrio, che molto si sono spesi in passato per la TTF.

 


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