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Education & Scuola

Superbowl, Jim e John fratelli contro

di Roberto Brambilla

Domenica 3 febbraio gli Stati Uniti si fermeranno. A New Orleans andrà in scena il 47simo Superbowl con la sfida tra Baltimore Ravens e San Francisco 49ers. Un evento, la finale del campionato di football americano, che oltre a essere il più visto dell’anno negli States è un fenomeno culturale. Con l’inno nazionale cantato da Alicia Keys e nell’intervallo l’esibizione di Beyoncè.

Ma nel 2013 sarà uno scontro particolare per i due coach. Jim e John Harbaugh, da Toledo, Ohio. Non omonimi. Fratelli. I due, che tra di loro hanno 15 mesi di differenza sono al primo Super Bowl della carriera e sono figli di Jack A. Harbaugh, ex quarterback con 41 anni di carriera da allenatore alle spalle, tutti o quasi nel football universario. Fratelli non coltelli, almeno a sentire le parole di John che dopo essersi qualicato con i suoi Baltimore Ravens al Superbowl, ha definito così il loro rapporto. ““Come tutti i fratelli io e Jim abbiamo avuto le nostre discussioni, le nostre battaglie e anche i nostri sogni – sottolinea alla fine il tecnico di Baltimore – ma uno sogno così grande non l’abbiamo mai fatto”. E sulla finale in famiglia. “Non potrei essere più fiero di Jim”.

Un rapporto stretto fin dall’infanzia (i due dividevano la camera prima di andare entrambi al college) e che continua anche ora, per telefono. Simili ma competitivi tra loro, come tutti i buoni fratelli. Domenica sarà un Harbaugh Bowl, come già è successo nel giorno del Ringraziamento 2011. Con il padre Jack che guarderà il match lontano dai riflettori, magari nella sua casa del Wisconsin. Consapevole che alla fine lui e sua moglie hanno vinto. Comunque vada.


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