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Un tifoso speciale

di Roberto Brambilla

La Lazio di Vladimir Petkovic cercherà giovedì sera l’approdo agli ottavi di finale di Europa League contro il Borussia Moenchengladbach. I tedeschi, nonostante non vincano un campionato da 36 anni e un trofeo da 19 sono una delle squadre culto della Bundesliga.Non solo per la sua storia ma anche per i suoi tifosi. Caldi e numerosi, nonostante negli ultimi dieci anni abbiano dovuto subire l’onta della retrocessione e dei bassifondi della Bundesliga.

Il simbolo dell’essere un Fohlen-Fan (tifoso-puledro, così sono soprannominati i neroverdi) era un uomo dall’eterna sigaretta in bocca e con il tamburo sulle ginocchia. Si chiamava Ethem Ozerenler e non veniva dall’alto Reno, ma dalla Turchia. Si era stabilito come Gastarbeiter nella Bundesrepublik a 30 anni, nel 1968. Di giorno lavorava come operaio in un’azienda tessile e dal 1977, ogni fine settimana e in ogni appuntamento casalingo di Coppa seguiva la squadra al Bolkerbergstadion, la “casa” del Borussia. Pioggia, vento, estate e inverno Ethem era sempre lì con tamburo e sigaretta. Diventò per tutti Manolo, come Manuel Caceres Artesero l’uomo con il capello e il tamburo che segue dal 1980 il Valencia e la nazionale spagnolo.

Una carriera da tifoso simbolo che subì un rallentamento nel 2002 quando Ethem si ammalò. La lotta contro il male durò quasi sei anni in cui l’ex Gastarbeiter vide la sua squadra retrocedere. E proprio mentre i Fohlen stavano per ritornare in Bundesliga Manolo morì. Era il maggio 2008. Nella partita successiva, allo Stadion in Borussia Park, i neroverdi scesero in campo con il lutto al braccio. Stasera forse Manolo canterà ancora come ad ogni inizio di partita “Die Elf vom Nordrhein”.e suonerà il suo tamburo.


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