Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Immigrazione: oltre i fondamentalismi

di Marco Percoco

La tragedia di Lampedusa ha scosso tutti, per lo meno gli esseri umani (poi ho sentito di esseri inanimati che hanno colto l’occasione per fare polemica politica). L’evento mi ha fatto notare come la questione dell’immigrazione venga affrontata in Italia in maniera esclusivamente ideologica, come se il mondo dovesse poi adattarvisi.

Il nostro obbligo nei confronti dei rifugiati è fuori discussione. I flussi migratori per motivi di lavoro sono, però, un’altra cosa. Si dice che gli immigrati non sono un problema perchè si adattano a fare mestieri che gli Italiani non vogliono più fare. Questa visione edulcorata è, però, errata per almeno due ordini di ragioni.

Innanzitutto esiste abbondante evidenza empirica che mostra come gli immigrati vadano in competizione con i lavoratori italiani meno specializzati, riducendone, di conseguenza, il reddito (si pensi, ad esempio, al settore dell’edilizia). In secondo luogo, l’attrazione di migranti non specializzati peggiora la qualità media della forza lavoro, non contribuendo, dunque, alla crescita di lungo periodo.

Fermi restanti i nostri obblighi morali nei confronti del prossimo in difficoltà, a me sembra evidente la pochezza del dibattito politico tutto centrato su opposti estremismi. Comprendere le migrazioni, per poi ideare politiche ad hoc, significa immaginare l’effetto dei flussi migratori sulla distribuzione del reddito degli Italiani (sapendo che sono i più poveri a rimetterci), sullo sviluppo dei territori.

So che è un trade off molto crudo (Italiani meno abbienti vs immigrati), ma questa è la realtà, da domare e migliorare, ma pur sempre la realtà che difficilmente si adatterà alle visioni di questo o quel politico.

Si badi bene, però, che non è mia intenzione sostenere subdolamente politiche persecutorie e restrittive dei flussi migratori, anzi! Sostengo, invece, che l’accoglienza deve necessariamente accompagnarsi al sostegno di chi dovrà cimentarsi in una competizione al ribasso sui solari. Insomma, la redistribuzione del reddito serve anche a questo: a far accettare l’immigrazione e a tenersi lontani dall’intolleranza.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA