Ubi fides ibi libertas

di Marco Percoco

(Testo della relazione che avevo preparato per la tavola rotonda “Privacy e libertà ai tempi di Charlie”, presso Vita 11 febbraio 2015)

 

Laddove c’è una fede autentica e condivisa, c’è anche libertà, ma non sempre l’animo anela davvero alla più autentica libertà, poichè ben più spesso si ha bisogno di una gabbia protettiva. L’ennesimo atto terroristico (invero il meno pervasivo, ma certamente dirompente) ci impone, ancora una volta, una riflessione sui temi di libertà e privacy. Le mie poche considerazioni saranno svolte dal punto di vista di chi studia la città ed il territorio.

Le città rappresentano, in generale, dei grandi agglomerati di popolazione (il mercato) storicamente formatesi anche per sfruttare le econmie di scala nella difesa. La caratteristica della concentrazione spaziale ha anche fatto sì che gli attacchi terroristici si siano concentrati essi stessi nello spazio urbano.

L’evidenza empirica ci dice, perà, che le città sono resilienti, dunque, o non subiscono gli effetti di shock anche significativi, o tornano ben presto all’equilibrio pre-shock. Attacchi terroristici sequenziali potrebbero indurci ad auto-limitare la nostra libertà.

Gi anni recenti hanno visto il sorgere e lo svilupparsi di walled communities (+40% negi ultimi due decenni, negli USA), ma queste altro non sono che delle moderne riproposizioni di mura cittadine (ad esempio le mura spagnole a Milano). Storicamente, le cinte murarie sono state un deterrente per i nemici, ma non hanno mai impedito ad intere civiltà di dissolversi (spesso per incapacità politica).  Israele ha costruito una società su uno stringente criterio di controllo e sicurezza. Il muro (le mura) ha funzionato (in maniera imperfetta), laddove era relativamente semplice (sebbene ingiusto) identificare il nemico.

Oggi possamo costruire mura di varia natura a limitazione della nostra ed altrui libertà, ma con la consapevolezza che nessu muro è davvero invalicabile.

Libertà e privacy sono, dunque, concetti mutevoli che si realizzano in un significato a seconda del momento storico. Il terrorismo è stato sconfitto in Italia ed in Europa affiancando alla prospettiva militare e di inteligence quella politica.

La questione aperta mi pare quinsi essere quella di cercare una modalità di gestione culturale del nichilismo islamico. Il profiling digitale e la costrizione delle libertà personali mostrano statisticamente delle falle, osì come la risposnta militare non ha risolto il problema negli ultimi 15 anni.

 


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