Le imprese del territorio

ReStartApp, sei progetti di impresa per crescere con la montagna

Al via il campus di formazione, incubazione e accelerazione per le giovani imprese del territorio appenninico. Francesca Campora, direttore generale della Fondazione Edoardo Garrone, che promuove l'iniziativa: «Quella del 2025 è un’edizione che rappresenta efficacemente la direzione in cui stiamo andando: imprese giovani, radicate nei territori, ma capaci di parlare un linguaggio contemporaneo, che unisce sostenibilità, tecnologia, innovazione e impatto sociale»

di Alessio Nisi

impresa

C’è Terraviva, idea di impresa che propone un turismo rurale sostenibile ispirato alla filosofia della permacultura: lei è Aliai Ansaldi, da Rapallo (in provincia di Genova).

C’è Rustichella dell’Appennino, progetto imprenditoriale che punta alla produzione di pane caldo e fragrante 24 ore su 24, 7 giorni su 7: lui è Rocco Di Mambro, da Isernia, vuole produrre e distribuire pane fresco fatto con grani autoctoni tramite vending machine nei piccoli centri abitati dell’Appennino.

C’è Oniro, idea per lo sviluppo di un macchinario industriale capace di lavorare farine speciali: lui è Andrea Sodano, napoletano, e vuole sviluppare un innovativo macchinario industriale per trasformare farine da cereali alternativi, legumi e varietà locali in prodotti da forno.

Sono tre dei sei progetti di giovani aspiranti imprenditori selezionati per l’edizione 2025 di ReStartApp, il campus di formazione, incubazione e accelerazione per le giovani imprese del territorio appenninico, cuore del progetto Appennino, promosso da Fondazione Edoardo Garrone. L’iniziativa, realizzata quest’anno in Molise, si svolge in collaborazione con il comune di Castel del Giudice e un ampio partenariato territoriale.

Obiettivo di Restartapp? Offrire alle piccole e medie imprese del settore uno strumento concreto per crescere in efficienza e qualità. Preservare e promuovere la biodiversità agricola e il patrimonio alimentare del territorio, rendendolo protagonista anche nel contesto della produzione industriale.

Per agevolare la realizzazione dei tre migliori progetti, Fondazione Edoardo Garrone metterà a disposizione tre premi di startup per un valore complessivo di 60mila euro e un servizio di consulenza gratuita post campus della durata di un anno per i più meritevoli.

Francesca Campora Direttore Generale Fondazione Edoardo Garrone – Foto: Vita

Imprese giovani e radicate nei territori

«Quella del 2025 è un’edizione», spiega Francesca Campora, direttore generale della Fondazione Edoardo Garrone, «che rappresenta efficacemente la direzione in cui stiamo andando: imprese giovani, radicate nei territori, ma capaci di parlare un linguaggio contemporaneo, che unisce sostenibilità, tecnologia, innovazione e impatto sociale».

Le idee dei partecipanti di quest’anno, aggiunge Campora, «ci dimostrano, ancora una volta, che l’Appennino può diventare davvero – anzi, è già – laboratorio di sperimentazione e innovazione diffusa. Il nostro ruolo, insieme ai tanti partner nazionali e territoriali che credono nella nostra stessa visione, è quello di accompagnare questi giovani, preparati e motivati, nella costruzione di modelli di impresa replicabili, solidi e coerenti con una nuova idea di sviluppo sostenibile delle aree interne, e del Paese intero»

Da dove vengono e che fanno

I sei aspiranti imprenditori arrivano da diverse parti d’Italia (non solo dal Molise, ma anche da Liguria, Campania, Lazio e Umbria) con una età media inferiore ai 28 anni, tra i 24 e i 36 anni, e sono in prevalenza laureati.

Tra loro, 4 donne e 2 uomini. I progetti spaziano dal foodtech alla nutraceutica, dalla green economy al turismo esperienziale, uniti dalla volontà di costruire imprese innovative e sostenibili in Appennino.

Le nostre montagne, i nostri borghi, le nostre tradizioni rappresentano un patrimonio unico che può diventare il motore di una nuova economia sostenibile e innovativa

Daniele Saia – presidente della Provincia di Isernia

Gli altri 3 progetti d’impresa

Fra le idee imprenditoriali selezionate c’è anche Molisehere!, che intende sviluppare prodotti per il benessere e la salute, quali cosmetici, cosmeceutici, integratori alimentarie nutraceutici naturali, valorizzando le varietà antiche di mele delle aree appenniniche molisane.

C’è Radici aperte – Viaggi nella cultura viva, un’impresa culturale e turistica che propone esperienze immersive nei borghi appenninici dell’Alto Molise, mettendo al centro le comunità locali come protagoniste attive.

E poi anche Nextgem, progetto che vuole offrire alternative vegetali alla carne, ai formaggi e ai latticini che non siano semplici sostituti, ma veri prodotti di qualità, capaci di conquistare anche i palati più esigenti.

Questi progetti dimostrano che l’Appennino non è una periferia dimenticata, ma un luogo vivo e generativo, capace di attrarre talenti e costruire futuro

Lino Gentile – sindaco di Castel del Giudice

Il percorso

I sei partecipanti iniziano un percorso intensivo di 10 settimane (8 in presenza e 2 a distanza) che fino al 3 ottobre (con una pausa nel mese di agosto) li accompagnerà nella definizione, sviluppo e consolidamento dei propri progetti imprenditoriali.

Formazione in aula, laboratorio di creazione e sviluppo d’impresa, esperienze, testimonianze e casi di successo saranno focalizzati sulle specifiche idee di impresa dei partecipanti, per tradurre i progetti in business plan completi, strutturati ed economicamente sostenibili. La formula residenziale offre ai partecipanti un’esperienza di socialità e di confronto con il territorio e la comunità locale.

Al termine dei lavori del campus è prevista, inoltre, una fase di supporto e consulenza a distanza condotta dai docenti per finalizzare la stesura definitiva del proprio business plan.

Più di 160 partecipanti, 60 progetti supportati

Dal 2014, in 14 edizioni complessive, gli incubatori per giovani imprenditori della montagna Restartapp e Restartalp, realizzati da Fondazione Edoardo Garrone in diverse aree degli Appennini e delle Alpi, hanno affiancato di più di 160 partecipanti e supportato l’avvio di oltre 60 imprese sui territori montani, da Nord a Sud Italia.

In apertura foto di Ufficio Stampa Fondazione Garrone

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