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Legge di stabilità – Attacco al Non Profit

di Alessandro Mazzullo

COMUNICATO STAMPA – FORUM DEL TERZO SETTORE

DDL STABILITÀ E IMPRESE SOCIALI: ATTACCO ALLA CULTURA DEL NON PROFIT

Roma 13 dicembre 2012 – Ancora una volta un attacco al non profit. Tra le pieghe della legge di stabilità un emendamento, proposto dai relatori Giovanni Legnini (Pd) e Paolo Tancredi (Pdl), introduce modifiche alla legge sull’Impresa Sociale. In particolare le imprese sociali costituite come srl e spa potranno distribuire gli utili ai soci e potranno inoltre distribuire il 50% dell’utile netto di esercizio a enti profit lucrativi o enti pubblici che siano soci dell’impresa sociale.

“Si tratta di un emendamento che mina alle fondamenta la cultura del non profit e il requisito dell’assenza di lucro che caratterizza le imprese sociali, come previsto dall’art. 3 del D 155 del 2006, introducendo una logica capitalistica e speculativa nelle imprese sociali” – secondo Andrea Olivero, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.

“Una proposta profondamente sbagliata e incomprensibilmente inserita nella legge di stabilità che dovrebbe invece contenere esclusivamente disposizioni volte a fissare gli obiettivi di finanza pubblica. Sembra piuttosto che si voglia colpire i fondamenti culturali del terzo settore per aprire un varco all’introduzione della logica della speculazione finanziaria anche in questo mondo.”

“Peraltro non è accettabile che provvedimenti di questa natura e di questa portata vengano introdotti di soppiatto e senza la minima consultazione dei soggetti interessati. Il Forum chiede il ritiro dell’emendamento” – conclude il Portavoce.

 

Son passati 3 anni. Arrivò improvvisamente una e-mail alla segreteria del nostro Comitato I3S (per l’innovazione del terzo Settore).

Non conteneva nessun commento, nessuna firma, solo il testo di qst comunicato stampa del Forum.

Pensavano fossimo stati noi a far inserire nella legge di stabilità qst scandalosi ed eversivi emendamenti. Pertanto ci inviano un comunicato con cui riassumevano chiaramente e perentoriamente la loro posizione.

Non riuscivano a capacitarsi di come un gruppo di studentelli della Bocconi, avesse potuto elaborare quelle bizzarre idee e poi riuscire ad inserirle addirittura nella Legge di stabilità. Dietro di loro doveva esserci Qualcuno! Ma chi?

Forse la SPECTRA!!

 

Della serie: “Sono stato a una riunione di recente, ed è emerso il suo nome!!!”

L’idea, devo confessarlo, era troppo divertente ma anche troppo lusinghiera. Ci tributava un merito che non era solo nostro: l’aver cercato di rimettere il problema di una riforma del terzo settore, al centro dell’agenda politica.

Non che fossimo in tanti, sia ben chiaro! Ma c’erano anche altri che, internamente ed esternamente a questo mondo, ritenevano improcrastinabile il cambiamento. Vita in testa, devo ammetterlo! E lo si è visto dopo.

Ma in poco tempo, il vento cambiò… Si era rotto un tabù!

Vedemmo velocemente tanti imbarcarsi sul carro dei vincitori.

Ma le vittorie, si sa, come i cambi di idee, a volta son solo apparenti.

Soprattutto nel nostro Paese dove capita che nulla sia più stabile del precario! Nulla di più immobile del dibattito, il cui significato, in realtà, dovrebbe evocare il movimento, per quanto agitato.

Speriamo che del lungo dibattito che in questi tre anni ha attraversato il mondo del terzo settore, non resti davvero che lo SPECTRO di un dibattito.

Speriamo di festeggiare il prossimo anno, la prima legge organica di riforma del Terzo Settore.


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