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Famiglia & Minori

Azzardo e minori: dati di una ricerca

di Simone Feder

Sono stati presentati oggi i dati raccolti tra novembre e dicembre 2014, nell’ambito di un’indagine relativa agli stili di vita giovanili che ha coinvolto in totale 1520 studenti delle scuole superiori di cui l’80% minorenni e il restante 20% di età compresa tra i 18 e i 20 anni.

Emerge subito una buona consapevolezza dei giovani rispetto ai rischi dell’azzardo,  il 92% ritiene infatti che il gioco d’azzardo possa creare dipendenza, tuttavia per un 20% di loro la parola azzardo è associata ancora a cose positive (fortuna, divertimento, guadagno), la stessa percentuale lo ritiene poco o per nulla pericoloso e il 35% ha riferito che non fermerebbe un amico vedendolo giocare d’azzardo.

Le motivazioni che spingerebbero le persone a giocare d’azzardo e/o scommettere sono da loro ricondotte nel 67% dei casi alla volontà di arricchirsi, nel 16% al gusto della sfida, 15% passatempo o noia e nel 2% per conformità agli altri.

Si conferma una pericolosa familiarità dei giovani con l’azzardo: il 43% degli studenti afferma di aver giocato con gratta e vinci, 20% alle scommesse, il 10% alle slot, l’8% su Internet. Inoltre il 18% riferisce di avere parenti, ed il 67% conoscenti, che giocano abitualmente; per molti l’iniziazione all’azzardo avviene proprio in famiglia in particolare per i gratta e vinci (25%) oppure con amici per quanto riguarda le scommesse (15%) e le slot (4%).

Grande influenza confermano di avere i media, il 32% di loro ha infatti affermato di esser venuto a conoscenza di questo mondo attraverso questo canale, seguito dalla frequentazione di bar e locali (23%). A proposito di questi luoghi, il 34% del campione conosce posti in cui è possibile giocare d’azzardo anche se si è minorenni, di questi il 32% sono bar, il 30% tabaccai, il 25% sale scommesse, per l’11% è il canale web.

In un contesto in cui il 97% del campione riferisce di possedere uno smartphone, e il 26% di passare più di due ore al giorno navigando su internet, non possiamo sottovalutare l’importanza del controllo di questo canale ormai pervasivo, i giovani che affermano di giocare online sono infatti, insieme a quelli che utilizzano le slot machine, quelli che giocano più frequentemente.

C’è un 6% di studenti che almeno settimanalmente gioca d’azzardo, la maggior parte di sesso maschile, dato ancora più allarmante è quello relativo alla frequenza di gioco giornaliera: il 13% afferma di giocare ogni giorno alle slot, il 12% su internet, il 5% scommette e il 2% compra gratta e vinci . Gioca più frequentemente e spende maggiormente in azzardo chi ha iniziato più precocemente (26% per le slot e 30% con i gratta e vinci a meno di dieci anni) e chi riceve più soldi.

 

I minori che spendono maggiormente durante la settimana in alcool, sostanze ed azzardo, sono coloro i quali ricevono più soldi, nel caso dell’azzardo c’è un 12% di minorenni che spende settimanalmente per questo ‘passatempo’ e la situazione diventa ancora più allarmante quando si parla di maggiorenni (29%).

Ci troviamo davanti ad un 18% di minori che gioca d’azzardo e questo, come altri dati, non può lasciarci dormire sonni tranquilli perché stiamo crescendo una generazioni di futuri gambler. Abbiamo però incontrato scuole e amministrazioni locali che si interrogano, investono e cercano soluzioni per dare risposte a questo urlo giovanile sempre più ricco di solitudine. I nostri ragazzi purtroppo faticano a trovare persone disposte ad aiutarli, ma finché qualcuno lotterà per liberare i nostri territori e dare speranza alle nuove generazioni noi saremo al suo fianco.

@simonefeder


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