Famiglia & Minori

Cristiano, il barista noslot che vuole fare il suo lavoro

di Simone Feder

‘Non ha prezzo avere intorno ragazzi sorridenti che si divertono, queste cose in banca non hanno un posto, ma nella mia coscienza si’

Così si racconta Cristiano, gestore del ‘1450 Cafè’ nella frazione S.Leonardo a Pavia, frazione che grazie a lui si è deslottizzata e ha guadagnato un nuovo punto di incontro per giovani, famiglie e anziani. L’abbiamo incontrato all’interno del locale che gestisce e ci ha raccontato la sua scelta di allontanare l’azzardo a favore di flipper, videogiochi, simulatore di guida e biliardino

‘Penso che il Flipper sia una valida alternativa al brutto clima che i giocatori d’azzardo portavano all’interno del mio locale. Ora posso permettermi di organizzare momenti di musica dal vivo, degustazioni di vini, tornei di biliardino… prima le slot stonavano in tutto questo, allontanavano altri clienti e soprattutto mi facevano sentire sporco’

Quando è scattata la decisione di toglierle?

‘ Quando ho rilevato il bar erano già presenti, ma inizialmente non ci davo così peso. Con il tempo ho però notato che la situazione nel mio bar stava diventando difficile. I giocatori d’azzardo quando perdevano mettevano in atto ritorsioni contro il mio locale, più di una volta ho subito tentativi di furti, due volte sono entrati dentro ed ero arrivato al punto da dovermi comprare delle armi per difendermi. Non ero mai tranquillo, un giorno ero in vacanza e mi sono dimenticato di ricaricare il cambiamonete. Quando sono tornato ho trovato la ragazza che stava al bancone paonazza e spaventatissima per le pressioni che le stavano mettendo perché non si riuscivano a cambiare i soldi per giocare. Un giorno, dopo l’ennesimo atto di vandalismo fatto da clienti che avevano perso ho deciso di toglierle’.

Cosa ti ha sorretto in questa scelta? È stato difficile metterla in pratica?

‘Io sono un barista e voglio poter fare il mio lavoro, ho fatto anche dei corsi da sommelier e ho una certa esperienza di gestione di esercizi alle spalle. La mia coscienza e la passione per il mio lavoro mi hanno sorretto nella decisione. Insomma, se volevo vivere in mezzo ai malati facevo il dottore, io ho fatto altre scelte nella vita e le slot mi impedivano di viverle veramente. Così la domenica ho scelto di toglierle e il mercoledì ho riaperto il mio bar senza di loro. Le prime persone che entravano si stupivano e mi chiedevano il perché della mia scelta, sono stati proprio i miei clienti che mi hanno sostenuto. Quelli veri non li ho persi e tanti ne ho guadagnati. ‘

Molti baristi dicono che a livello economico togliere le slot arrecherebbe loro un grande danno, cosa pensi di questo?

‘Credo di aver guadagnato sotto tutti i punti di vista nella mia scelta. Ora non ho più spese di sicurezza e posso allontanarmi dal bar con la tranquillità che avevo perso. I miei clienti vengono più volentieri da me e i soldi che prima alcuni mettevano nelle slot (e per i quali io guadagnavo solo una piccolissima percentuale) ora li usano per consumare. I ragazzi che prima facevano la colletta per buttare cinque euro nella slot ora trascorrono serate a sfidarsi a tornei di biliardino e con il simulatore, questo crea un clima migliore inoltre, volendo guardare il puro punto di vista economico, questi soldi restano a me totalmente o per una percentuale del 50%. Quando ha saputo quel che avevo fatto anche il mio direttore di banca mi ha fatto i complimenti!’


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