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Sostenibilità sociale e ambientale

Energia,ma quanto costi (davvero)?

di Walter Ganapini

Siamo un non-Paese dove un non-Stato tratta , probabilmente da sempre , con il crimine organizzato e manda al macello suoi servitori e comuni cittadini desiderosi solo di reagire al degrado di dignità di persone e istituzioni , volendo vivere , e veder vivere i propri figli , in un luogo di diritti e doveri rispettati. Superata l’adolescenza non dovremmo , perciò , stupirci praticamente di nulla (questo essendo purtroppo già divenuto costume culturale di rassegnazione dominante in tanta gioventù delle periferie e del Sud),ma l’italietta’ marginale e oggi – ancor più di sempre – preda di grassatori e caste , nella fase mondiale che Umair Haque chiama ‘Neofeudalesimo’ e altri ‘attuazione del piano Bilderberg’ e tutti ‘globalizzazione’ (sregolata) , riesce comunque a stupirmi , particolarmente nei campi di mia competenza .

Parlo anzitutto di beni ambientali , culturali ed architettonici , nostra precipua risorsa (60% del Patrimonio dell’Umanità secondo l’UNESCO) : non vogliamo-riusciamo a farne la necessaria manutenzione per rimediare ai guasti del recente passato,visto che abbiamo costruito complessi petrolchimici e siderurgici vicino a Venezia, Ravenna, Ferrara, Mantova,Siracusa,Taranto ,a coste di Sardegna ,Salento ed Etruria,di laghi del Nord (Maggiore,Orta,Como) e che abbiamo lordato centri urbani impareggiabili con periferie squallide,spesso costruite dalla economia criminale, e violato paesaggi stupendi con infrastrutture grondanti tangenti. Ceti politici inadeguati favoleggiano di crescita quantitativa di produzione/consumo di merci quando da anni è chiaro che il Nord del mondo deve invece darsi obiettivi di qualità complessiva dello sviluppo,perché se il Sud del mondo raggiungesse gli abissi dissipativi del nostro stile materialistico di vita ,l’impronta ecologica ci dice che non basterebbero 3 Terre per soddisfare la relativa domanda di beni e servizi.

Parlare di ‘crescita’ ulteriore di Nord del mondo e BRICS conduce a distruzione il Pianeta , parlare di ‘sviluppo di qualità ed efficiente’ apre spiragli veri di futuro possibile per tutto il Pianeta ed il genere umano . Nessuno può dire che questo cambiamento di paradigma sia praticabile in modo semplice ed indolore,ma perseverare nel modello dissipativo è letale ed immorale. E a noi la citata ‘italietta’ cosa propina , se non TAV inutili,Ponte mafia /‘ndrangheta, cave, bombardieri F35, cementificazioni ulteriori di territori, autostrade ,bretelle e complanari,discariche ed inceneritori, trivelle ‘autarchiche’, finanche il nucleare ?

Chiunque governi in Italia, è stato ed è l’’Ensemble Cemento/Tondino’ a dettare ed eseguire lo spartito delle politiche economiche e territoriali, mentre si esiliano schiere di giovani eccellenti distruggendo Scuola,Università e Ricerca. L’’Ensemble’ , assai poco uso alla competizione di mercato , poco innovativo e non particolarmente versato in imprenditorialità , si è dato ‘salotti’ per drenare risorse finanziarie ,lavare flussi di liquidità criminale e garantirsi succulente ‘stock options’ e buonuscite , per poi ottenere dal ‘porcellum-ceto’ di diventare monopolista di Servizi Pubblici tramite privatizzazioni senza preventiva ‘liberalizzazione’ regolata , con il risultato che gli utenti , in pochi anni, si son visti aumentare fino al 70% i relativi costi in bolletta (fonte:CGIA-Mestre) .

Tutto ciò dovrebbe esser noto , pur nell’attuale clima di soporifera disinformazione programmata ; con questa nota si vuole però porre un quesito circa un dato ‘missing’ in materia di energia ,senza entrarne nel complesso ‘labirinto dei misteri’(ingloriosi).

L’Italia ha una domanda di energia elettrica che da anni , anche per gli investimenti in efficienza effettuati a scala industriale (ed oggi residenziale) , non supera quanto erogabile da un ‘parco centrali’ pari ad una potenza installata di 55-60 GW. Grazie al ‘decreto (san)Marzano sbloccacentrali’, ‘Cemento/Tondino’, alleato con gli ‘Energoboiardi’, ha costruito e ‘revampato’ centrali per una potenza installata di oltre 130 GW, più del doppio di quella necessaria al Paese : ogni imprenditore , dovendo ammortizzare tale investimento , vorrebbe sfruttare appieno la capacità produttiva .

Perché allora non si fan marciare le moderne centrali ferme ,esportando a Est,dove l’UE registra realtà nucleari critiche, e a Sud , così che noi (i clienti) smettiamo di pagare in bolletta il‘fermo impianti’, alti costi di personale , inefficienze di una rete su cui Terna non investe a sufficienza, così come abbiamo pagato il mai avviato decommissioning nucleare ed il CIP6 dato a petrolieri e inceneritoristi anziché a favore delle fonti energetiche rinnovabili la cui successiva, recente , incentivazione ha attratto , in assenza di controlli , molte imprese dell’economia criminale .

D’abitudine ci si risponde ‘Non conviene!’, anche se ,mentre si sbloccavano centrali, si siglavano contratti d’acquisto di gas,soprattutto russo,prevedendo consumi certi per 100 miliardi di metri cubi e si proclamava la necessaria costruzione di una dozzina di rigassificatori e di nuovi gasdotti da Algeria e Russia , cari a ‘Cemento/Tondino’. Oggi una domanda di 75 miliardi di metri cubi è considerata ‘scenario ottimistico’ , mentre ENEL ha accumulato debiti per oltre 50 miliardi di Euro , SNAM per oltre 11, Terna per oltre 7, ENI ha performances finanziarie non brillanti e da mungere resta solo la Cassa Depositi e Prestiti . Perché allora non produrre ed esportare elettricità , avendo impianti fermi e materia prima in esubero, invece di parlare della sismica Italia come’hub/magazzino del gas’?

Il mio dubbio/quesito è semplice e sin qui non ha avuto risposta : quanto si paga davvero alla fonte il barile di petrolio e il metro cubo di gas e quanti/quali ‘traders’ intermedi portano il costo fino al prezzo che noi paghiamo ? P.S. Di ‘hub’ andati a male non ci basta Malpensa?


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