La kafala e la tutela dei minori in Italia e in Marocco
Italia Roma - (Via del Governo Vecchio, 3 http://www.jeanmonnet.unina2.it/Secondo colloquio italo-marocchino di diritto comparato
Riprendere le fila di un dialogo che possa portare presto a un accordo tra Italia e Marocco per rendere concreti, anche in Italia, gli effetti della Convenzione del'Aja del 1996 nella parte che parla del riconoscimento della 'kafala'. Sarà questo il centro del 'Secondo Colloquio italo-marocchino di Diritto Comparato', in programma giovedì 26 e venerdì 27 ottobre a Roma.
L'appuntamento è stato pensato come momento di incontro tra i più importanti esperti di diritto dei due Paesi rispetto a sistemi giuridici tanto diversi quanto legati, in un momento storico fortemente caratterizzato da migrazioni e dalla crescita di società multiculturali: è organizzato dalle Supreme Corti di Cassazione d'Italia e del Regno del Marocco, oltre che - tra gli altri - dall'Università 'Luigi Vanvitelli' e da quella di Rabat 'Mohamed V'.
Sullo sfondo della discussione c'è il tema - delicato e spinoso - della tutela dei minori stranieri che vivono in Italia provenienti dal Paese nordafricano. La kafala è l'istituto giuridico di diritto musulmano applicato anche per la protezione dei minori abbandonati o in difficoltà. Tra i protagonisti che si sono adoperati a suo tempo per l'inserimento, nel nostro ordinamento, dei dettami della Convenzione dell'Aja del 1996 sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori - ratificata nel nostro Paese solo nel giugno del 2015 ed esecutiva dall'ottobre 2016 - c'è anche l'Associazione 'Amici dei Bambini', che sarà presente in entrambe le giornate con interrogativi e proposte utili per cercare di uscire al più presto dall'impasse.
Proprio l'assistenza legale del minore tramite 'kafala' fu stralciata, a suo tempo, dalla legge nazionale di ratifica della Convenzione, generando l'attuale incertezza sul riconoscimento e l'applicazione di questo istituto giuridico per i minori marocchini presenti nel nostro Paese. «La Presidenza del Consiglio dei Ministri, autorità centrale italiana competente in base all'art. 33 della Convenzione ha il potere di approvare o meno le misure di 'kafala' disposte all'estero per minori di cui è prevista la residenza in Italia senza che, tuttavia, tale approvazione sia sorretta da requisiti e procedimenti predefiniti», spiega l'avvocato Enrica Dato, esperta di diritti dei minori per Ai.Bi.
Un 'vuoto' sul quale sarà aperto il confronto nei due giorni di dibattito. Secondo l'ISTAT, il Marocco anche quest'anno si conferma come nazione in cima alla lista dei Paesi di provenienza dei minori che vivono nel nostro Paese, con 510.450 persone regolarmente residenti.