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Gabriella Ferrari Bravo

Coronavirus, l’isolamento in casa è il sogno dell’uomo violento

di Anna Spena

#iorestoacasa è un invito pericoloso per tante donne. Gabriella Ferrari Bravo, psicoterapeuta ci dice: «L'obiettivo dell'uomo violento è il dominio assoluto sul corpo della donna e sulla sua libertà di movimento. Le donne devono aver diritto a recarsi nei centri antiviolenza senza presentare l'autocertificazione»

Il numero 1522, centralino antistalking della presidenza del consiglio gestito da Telefono Rosa non squilla come prima. E questo non perché si è ridotto il numero di donne che subiscono violenza, ricordiamo che stando ai dati Istat del 2019 una donna ogni 15 minuti ne è vittima. Ma solo perché l’aggressore ce l’hanno in casa e per loro è impossibile chiedere aiuto. «L’isolamento in casa realizza l’obiettivo dell’uomo violento», spiega Gabriella Ferrari Bravo, psicoterapeuta e volontaria del centro Arcidonna di Napoli. «Il dominio assoluto sul corpo della donna e sulla sua libertà di movimento».

Le donne vittime di violenze costrette in casa
L’ordinanza di isolamento sociale, seppur necessaria per una questione sanitaria, non tempera nessuna eccezione per quanto riguarda le donne. Anche i centri antiviolenza hanno sviluppato servizi di supporto da fornire aiuto da remoto. Solo che i telefoni delle linee antiviolenza squillano di meno.

Qual è la posizione del ministero delle pari opportunità e della famiglia in merito alla questione?
Qualche giorno fa la ministra Elena Bonetti ha finalmente chiarito che le donne hanno diritto di recarsi nei centri antiviolenza senza essere multate e senza dover dichiarare altro motivo che lo stato di necessità. La questione della certificazione è fondamentale perché per queste donne il diritto alla privacy è sacrosanto.

Può spiegarci perché?
Nel momento in cui una donna denuncia una qualche forma di violenza la pressione su di lei aumenta in modo esponenziale da parte dell’autore della violenza o da chi lo difende.

L’isolamento in casa è la precondizione e la strategia del violento che isola la sua compagna

Gabriella Ferrari Bravo

L’associazione Telefono Rosa denuncia un calo drastico delle chiamate, il 50% in meno
Questo è un dato tragico e significativo. Perché se io sto a casa accanto a mio marito che normalmente mi prende a cazzotti come faccio a telefonare? L’isolamento in casa è la precondizione e la strategia del violento che isola la sua compagna.

L’isolamento sociale obbligatorio quindi è uno dei fattori che aumenta la violenza domestica?
Un violento è un violento. Però sì, possiamo dire che l’isolamento sociale è la condizione a cui vengono spinte le donne che hanno un uomo violento. “La spesa la faccio io. Tu non uscire. Non parlare con tua madre”. Ecco il violento trova in queste prescrizioni confermate dall’ordinanza una conferma alle sue tesi. Paradossalmente l’isolamento in casa realizza l’obiettivo del violento.

Qual è l’obiettivo?
Il dominio assoluto sul corpo della donna e sulla sua libertà di movimento.

Spesso in casa ci sono minori
Questo è ancora più grave. L’oms già dal 2013 definisce la violenza sulle dinne come una pandemia, un fenomeno diffuso e globale. E a pagarne le conseguenze sono anche i bambini.


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