Social innovation

“Villa Fernandes”, l’hub sociale che ha rubato casa alla camorra

di Lorenzo Maria Alvaro

Un progetto sostenuto da Fondazione con il Sud con la Fondazione Peppino Vismara, e promosso dalla cooperativa sociale Seme di Pace insieme al Comune di Portici e ad altri ventidue partner del territorio

Villa Fernandes era nota per le feste in salsa camorristica che dava il clan Rea. La stupenda struttura liberty di Portici è stata prima il simbolo del potere mafioso e poi, dopo la confisca avvenuta nel 1992, con il suo abbandono, un simbolo di decadenza.

«Dal 2020 finalmente l’abbiamo presa in gestione», racconta Antonio Capece, direttore progetto Villa Fernandes Bene Comune, «per regalare a questo pezzo di città un terzo tempo insperato».

Oggi quella villa è la casa di una cordata di realtà ed è tornata ad essere una ricchezza di tutti. «Il progetto è sostenuto da Fondazione con il Sud con la Fondazione Peppino Vismara, e promosso dalla cooperativa sociale Seme di Pace insieme al Comune di Portici e ad altri ventidue partner del territorio», spiega Capece.

«Noi crediamo in un modello di sviluppo di una comunità inclusiva in cui prevale l’interesse comune, la cooperazione e la condivisione di percorsi, in cui la coesione sociale è il valore riconosciuto per migliorare la qualità di vita dei cittadini, garantendo a tutti pari opportunità e una riduzione delle disuguaglianze che ne ostacolano il progresso», spiega Capece per chiarire la mission del porgetto, «L’elemento connettore è il social trust, ovvero condividere idee, lavorare insieme, costruire progetti valorizzando competenze, provenienze ed esperienze, sperimentando una gestione partecipata della Villa».

Ma come viene usata nel concreto? «Rappresenta un luogo aperto alla libera fruizione degli spazi sia esterni che interni, un punto di incontro e di aggregazione sociale, nonché di ascolto e di orientamento per chi vive situazioni di disagio. Un vero e proprio hub, un incubatore sociale».

Al suo interno sono tantissime le proposte e le attività.
«Immaginata come un hub creativo e un incubatore e moltiplicatore di iniziative e proposte, “Villa Fernandes: bene comune” si configura come luogo di confronto, apprendimento e approfondimento delle proprie conoscenze sulle tematiche sociali, ambientali, culturali, ma anche e più semplicemente un punto di incontro dove bere un caffè tra amici», racconta il direttore, «Un luogo in cui è previsto il libero accesso dei cittadini che vorranno beneficiare del giardino per il passeggio, il gioco libero, lo studio, la lettura e per riscoprire il valore dell’incontro e della socializzazione».

Gli spazi di Villa Fernandes, sia interni che esterni, rappresentano il luogo ideale per la scoperta e la condivisione e la fruizione delle varie forme di arte. «Si configura come location di prestigio per incontri, eventi, mostre ed esposizioni, favorendo tutte le contaminazioni possibili per sostenere il talento e liberare l’arte dai luoghi chiusi.

È dunque un centro culturale innovativo, luogo di creazione, promozione e divulgazione di conoscenza scientifica, teatrale, musicale, cinematografica, di cultura e tradizioni del territorio e delle sue specificità», sottolinea ancora Capece.

Nella Villa c’è innanzitutto un Bistrò che «si propone quale esperimento imprenditoriale innovativo: aperto tutti i giorni e per tutto il giorno per offrire al pubblico i servizi tipici di un bar, rappresenta anche il principale luogo di incontro e di socializzazione, di pensiero e di contaminazione tra attività produttive, di promozione culturale, di formazione e di consulenza alla creazione d’impresa», spiega il direttore, «L’incontro, infatti, non è previsto solo tra le persone che possono, in un contesto informale, progettare piani di sviluppo o business plan, ma anche tra i vari servizi previsti (tirocini formativi, percorsi di avviamento al lavoro per l’inserimento di giovani e di persone con disabilità)».

Il progetto Villa Fernandes è stato pensato come un luogo destinato alla diffusione dei saperi e alla crescita delle competenze professionali, in particolare per i giovani e le persone del territorio che vivono situazioni di svantaggio. «Lo facciamo attraverso la realizzazione di un ente di formazione e di un’agenzia per il lavoro e per l’accompagnamento alla progettazione e all’autoimprenditorialità», illustra il direttore, «In particolare, al primo piano della Villa, sono attivi il Centro Servizi Giovani del Comune di Portici e il Forum dei Giovani con l’intenzione di riunire le attività e i servizi afferenti le politiche giovanili in un unico spazio che garantisca sinergia di intenti e consenta l’identificazione presso l’utenza di un polo dei giovani per i giovani».

Spazio anche ai servizi alla persona. Presso Villa Fernandes i cittadini «possono usufruire di specifici servizi destinati: all’ascolto dei bisogni della cittadinanza e delle realtà del territorio; all’orientamento sulle opportunità, i diritti e le agevolazioni per le persone con disabilità e le loro famiglie; a facilitare il più possibile l’accesso alle informazioni a coloro che vivono situazioni di disagio», elenca il direttore, che aggiunge: «Con il supporto di organizzazioni specializzate, sono attivi diversi sportelli con consulenti in grado di garantire adeguata assistenza alle persone che si trovano in condizioni di svantaggio. Particolare attenzione è rivolta al tema dell’accessibilità e dei servizi per persone non vedenti».

In conclusione la Villa intende anche affermarsi come un centro di sviluppo, apprendimento e innovazione, dove operano professionisti del settore, i quali saranno in continua relazione con soggetti interessati a condurre progetti sociali e imprenditoriali, anche di respiro internazionale. «È questo l’obiettivo del Polo di Sviluppo Territoriale: assistere associazioni, istituzioni, reti, cooperative e altre imprese nella implementazione di progetti che, partendo dalle situazioni di bisogno e dalle risorse presenti nella comunità, propongono strategie efficaci di sviluppo sostenibile», conclude Capece.


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