World Giving Report
Italia 91esima al mondo per generosità: doniamo lo 0,48% del reddito
Charities Aid Foundation ha pubblicato il suo annuale World Giving Index, che si è evoluto in the World Giving Report. Il 64% delle persone a livello globale ha donato denaro per buone cause nel 2024: il paese più generoso è la Nigeria, l'ultimo il Giappone. L'ambiente? Come buona causa va forte in Vietnam e Cina. Una persona su quattro (26%) ha fatto volontariato, donando in media 9 ore di tempo

Quest’anno il World Giving Index della Charities Aid Foundation si è evoluto in the World Giving Report, con un’analisi innovativa della natura della generosità in 101 Paesi di tutto il mondo. «Analizziamo una serie di misure che dimostrano la generosità, come la donazione di denaro in ambito caritatevole e religioso e il volontariato. Il nostro intento è che questa visione più approfondita aiuti comprensione e stimoli le conversazioni, dai responsabili politici di alle reti personali», si legge nell’introduzione.
«Mai come oggi è importante che le donazioni individuali rimangano la pietra miliare della generosità. Dalla ricchezza di nuove intuizioni contenute in questo rapporto, si nota che le donazioni non sono necessariamente correlate alla ricchezza o alla sicurezza, ma piuttosto alla percezione della necessità e molto spesso percepiamo come più bisognosi coloro che ci sono più vicini. In un mondo sempre più diviso, questa ricerca parla delle preoccupazioni comuni – per i bambini e i giovani, la povertà e gli aiuti umanitari – e della semplicità delle nostre motivazioni, con due terzi di noi che affermano di donare cercando di fare la differenza», scrive Neil Heslop, Chief Executive di Charities Aid Foundation. «In questi tempi difficili, c’è molto che ci rincuora in questo nuovo World Giving Report, ma anche molto da cui dobbiamo imparare».
Chi dona? Due su tre
Quasi due terzi (64%) delle persone a livello globale hanno donato denaro per buone cause nel 2024. Le persone sono state più propense a donare denaro direttamente a persone bisognose (38% a livello globale) o a enti di beneficenza (36%). Un quarto di chi dona (25%) lo ha fatto a un’organizzazione religiosa o per motivi religiosi. La maggior parte dei donatori (59%) ha donato attraverso una sola di queste vie, ma uno su dieci ha donato in tutti e tre i modi.
Le donazioni dirette ai bisognosi sono più diffuse in Africa (55% delle donazioni), così come quelle a una organizzazione religiosa (40%) mentre le donazioni a una charity sono state più comuni in Oceania (54%). I dati dell’Italia? 28% di donazioni dirette, 55% di donazioni a una organizzazione non profit, 17% a una chiesa o realtà religiosa. La prima e la terza voce sono in linea con i dati europei, mentre la percentuale di donatori che scelgono di donare ad un’ organizzazione in Europa si ferma al 41%.
Nel mondo, il 14% dei donatori dichiara di aver trovato la charity a cui ha donato tramite i Social media, che quindi si importante tool di fundraising. Il 71% dona a una charity del territorio, il 46% a un’organizzazione nazionale, il 23% a una organizzazione internazionale che opera nel paese e il 12% a una organizzazione internazionale che non opera nel paese.
Quanto si dona
In media, nel mondo, le persone hanno donato l’1,04% del proprio reddito nel 2024. I donatori più generosi da questo punto di vista sono gli africani: nel continente le donazioni in denaro delle persone sono in media pari all’1,54% del reddito, contro lo 0,64% dell’Europa, il continente meno generoso. Il paese più generoso è la Nigeria: le persone qui hanno dichiarato di aver donato in media il 2,83% del loro reddito personale nel 2024. Seguono Egitto (2,45%), Ghana e Cina (pari merito, con il 2,19%). I Paesi con più soldi sono meno generosi: le persone nei Paesi ad alto reddito tendono a donare meno in percentuale del loro reddito annuale. Dei cinque Paesi meno generosi al mondo, tre appartengono al G7: Francia, Germania e Giappone.

In effetti, il Giappone è il Paese meno generoso dell’indagine, dove solo il 16% delle persone fa donazioni e in media dona solo lo 0,16% del proprio reddito a buone cause: si tratta di una percentuale di reddito quasi 18 volte inferiore a quella della Nigeria. Penultima è la Germania, dove si dona lo 0,39% del proprio reddito. E l’Italia? Siamo alla posizione 91 su 101, con lo 0,48% del reddito donato.
A chi si dona
Per la prima volta, CAF ha chiesto alle persone di tutto il mondo quali sono le cause che sostengono: solo i bambini e i giovani figurano tra le prime cinque cause in tutti i continenti. In Asia “vincono” gli aiuti alla povertà, in Europa i soccorsi in caso di calamità, in America i senza tetto, mentre le organizzazioni benefiche per la salute sono al primo posto in Oceania. Facendo un focus sull’ambiente, ecco che il continente più sensibile alla causa è l’Asia, con uno su sei, tra i donatori a una charity, che supportano la causa green (16%). In Africa sono il 13% e in tutti gli altri continenti si sta sotto al 10%. Il paese più sensibile è il Vietnam (37%), seguito dalla Cina (27%).

Perché si dona
L’interesse per una causa e la volontà di fare la differenza sono motivazioni universali per la donazione. Queste due motivazioni, proposte insieme, sono di gran lunga la ragione più comune che le persone hanno citato per donare denaro (65% dei donatori). Il 31% lo fa per dovere (l’affermazione in Africa e in Asia ha valori più del doppio che nel Nord e del Sud America). Le attività di fundraising sono citate dal 14% dei donatori.
Tra i non donatori, il 40% dice che non può permetterselo. Le persone che citano la mancanza di tax benefits come freno alla donazione sono il 3%. Cosa incoraggerebbe le donazioni? Tre cose: avere più soldi a disposizione (45%), sapere meglio come saranno spesi i propri soldi (36%) e sapere di più circa l’impatto della propria donazione (35%).

I volontari
In tutto il mondo, circa una persona su quattro (26%) ha fatto volontariato nel 2024, donando in media 9 ore del proprio tempo. Le persone in Africa sono le più generose con il loro tempo, con una media di 14 ore e 30 minuti a persona, mentre gli europei sono i meno generosi con appena 6 ore e 30 minuti.
La percentuale di persone che fanno volontariato diminuisce con l’età, passando dal 30% dei 18-24enni al 19% degli ultra 55enni. A livello globale, le cause più popolari per cui fare volontariato sono i bambini, i giovani e gli anziani, con oltre un quarto (28%) dei volontari a livello globale che sostengono ciascuna causa. In Africa, dove due persone su cinque hanno fatto volontariato l’anno scorso (39%), la causa più popolare è stata quella delle organizzazioni religiose, sostenute dal 35% dei volontari, pari al 14% della popolazione.

Il peso dell’incoraggiamento del governo
«È sorprendente vedere l’importante ruolo che i governi svolgono nel creare l’ambiente per le donazioni, con persone che riferiscono di donare di più nei luoghi in cui i loro governi le incoraggiano», scriveva nell’introduzione il Chief Executive di Charities Aid Foundation. La risposta arriva alla slide 31. Quando CAF ha chiesto se il vostro governo incoraggia le persone a fare beneficenza, ecco la sorpresa: nei 42 Paesi in cui la maggioranza concorda sul fatto che il governo incoraggia le donazioni, la popolazione dona di più.

Là dove i governi incoraggiano le donazioni, la popolazione dona in media lo 0,43% del proprio reddito mentre là dove i governi non la incoraggiano, ecco che le donazioni di fermano allo 0,26% del reddito: tre volte meno. I Paesi in cui la popolazione è più in disaccordo che in accordo con questa affermazione sono sette e tutti, tranne uno, si trovano in Europa.
Foto di Gina Smith su Unsplash
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