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Italia: il 7 ottobre la XX giornata dei risvegli

'Vivo e vegeto. Ma soprattutto vivo'. E' questo lo slogan scelto

di Redazione

La manifestazione, che si e’ guadagnata l’alto patronato del presidente della Repubblica e il patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri e del dicastero del Welfare, si preannuncia ricca di appuntamenti. E avra’ il volto dell’attore Alessandro Bergonzoni, scelto come testimonial, che con la consueta ironia invitera’ a riflettere attraverso uno spot in onda nelle principali emittenti televisive.

A illustrare il cartellone, e il significato della giornata, oggi a Roma sono intervenuti il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, il direttore generale dell’azienda Usl di Bologna Francesco Ripa di Meana, il direttore del centro studi per la ricerca sul coma ‘Gli amici di Luca’ Fulvio De Nigris, e lo stesso Bergonzoni. Oltre ad alcuni protagonisti delle manifestazioni messe in campo quest’anno. Le celebrazioni infatti prevedono convegni scientifici, una campagna di comunicazione, dibattiti pubblici ma anche una tournee’ teatrale con protagonisti tornati a parlare e camminare dopo il coma.
 “Viviamo in una societa’ che esalta il riconoscimento delle differenze. Ma a volte – dice Roccella – l’impressione e’ che si riconoscano solo le differenze corporativamente forti. Anche io – rivela – sono stata toccata personalmente dall’esperienza del coma di una persona a me molto vicina. Per questo – aggiunge – condivido la scelta di riconoscere in quei malati delle persone vive e vegete. Soprattutto vive”.

Anche per questa ragione il sottosegretario ricorda che mercoledi’ si vedra’ con i rappresentanti delle Regioni “per una ricognizione sulla situazione italiana. Con l’intento di far emergere le buone pratiche, definire gli standard per la creazione di strutture ad hoc, e arrivare alla definizione di linee guida nazionali sull’appropriatezza delle cure e per evitare disagi a pazienti e famiglie. Alla fine di questo processo – aggiunge – potremo stilare un Registro nazionale degli stati vegetativi. Visto che oggi non sappiamo neppure quanti italiani si trovano in queste condizioni. C’e’ – conclude – chi dice 1.500 e chi 3.000. Difficile approntare una pianificazione sanitaria in queste condizioni”.

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