Un ergastolano con il talento del vero narratore
«Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te» era il tema del concorso letterario per i detenuti indetto dalla Società San Vincenzo de’ Paoli e dalla Fondazione Ozanam. A vincerlo quest’anno è stato un ergastolano, Giovanni Sartori, che per mesi si è preso cura di Frank, un gigante di due metri che per una grave patologia non era in grado neppure di badare alla propria igiene personale. Sartori ha poi raccontato questa sua esperienza, a partire proprio dalla felicità che gli ha dato accudire pazientemente una persona malata invece che concentrarsi sul suo personale dolore: «Certe volte lo guardavo di nascosto ed ero talmente felice del suo miglioramento che mi venivano le lacrime agli occhi».
Qualcosa di “umano” per i detenuti stranieri
Gli immigrati che finiscono in carcere sono sempre più poveri e più abbandonati. Almeno si dovrebbe fare qualcosa perché i loro famigliari potessero accedere ai colloqui, come chiede Elvin Pupi, detenuto albanese che da anni non incontra la madre: «Quando entri in carcere non perdi solo la libertà, perdi tutti i tuoi diritti, soprattutto quello di coltivare gli affetti. Io non vedo i miei famigliari da cinque anni. Le leggi italiane dicono che, per poter avere un visto per l’Italia, devi fare una domanda all’ambasciata di Tirana. I miei famigliari ogni anno provano a farla, ma purtroppo il funzionario dà sempre la stessa risposta: non esiste una legge che permette di concedere un visto per incontrare il figlio che si trova in carcere in Italia».
“Certezza della galera” anche per piccoli reati
Ha 64 anni e dovrà stare quattro mesi in carcere perché colpevole di aver rubato corrente elettrica per la propria abitazione collegando un filo volante a un palo dell’illuminazione pubblica. Angiolo Marroni, Garante dei detenuti del Lazio, ha segnalato storie assurde di persone finite in galera per reati di modesta entità: «In poche settimane questo è il terzo caso surreale di cui ci siamo occupati. Prima il barbone arrestato per il furto di pane in un supermercato, poi l’ultrasettantenne di Anzio accusato di occupazione abusiva di spiaggia con gli ombrelloni». Insomma, più galera per tutti.
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