Famiglia

Italia ultima in Europa nello sviluppo locale

Lo dice un un recente studio di Business International

di Redazione

In termini di sviluppo locale l?Italia si posiziona solamente agli ultimi posti in Europa. Secondo un recente studio di Business International, infatti, è addirittura al 14esimo, su 17 presi paesi in esame. Se il Nord cerca di recuperare il ritardo, puntando su innovazione e nuove conoscenze, e il Mezzogiorno inizia a muovere ora i primi passi, nel solco del turismo e della crescita dimensionale delle imprese, ben dieci sono le Regioni praticamente ferme. Lo rivela la ricerca ?Marketing territoriale. Soggetti e progetti?, un censimento delle iniziative e delle strutture attive in questo campo realizzato da Unioncamere e Unione province italiane (Upi), in collaborazione con Mediacamere, presentato oggi a Rimini, nel corso della quinta edizione di EuroP.A., il Salone delle Autonomie locali promosso dalle associazioni degli enti locali e regionali, in collaborazione con il Gruppo Maggioli.
L?indagine, in particolare, si è concentrata sulle iniziative di Regioni, enti locali, Camere di commercio e Aziende speciali del sistema camerale. I progetti individuati sono 135, dei quali più della metà vedono protagonisti le Camere di commercio e le loro Aziende speciali (36%) e le Province (24%). Solamente il 16% delle azioni sono state promosse dalle società di sviluppo legate alle Regioni. I progetti sono stati realizzati da 36 soggetti che operano nel marketing territoriale. Il 35% a livello provinciale, il 25% da aziende regionali di sviluppo e il 17% dalle Aziende speciali delle Camere di commercio. Un altro 17% è rappresentato da strutture partecipate da diversi enti. Un esempio, stando alla ricerca, di come la concertazione e i piani coordinati d’azione vengano assunti come determinanti per un buono sviluppo locale. Rispetto alla distribuzione geografica delle strutture che operano in termini di marketing territoriale, e’ evidente che il paese opera secondo un doppio registro. Il 58%, infatti, e’ al nord, in primis Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, solo il 28% nel Mezzogiorno (soprattutto in Calabria, Sicilia e Campania) e il 14% nel centro Italia.

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