Mondo

Italiane rapite, “Un ponte per” mantiene il silenzio

"Grazie per la solidarietà, ma continuiamo a vivere con angoscia e orrore"

di Redazione

”Noi continuiamo con angoscia e orrore a vivere nel silenzio. Nel desiderio che questo si faccia speranza”: e’ il messaggio che oggi lanciano, dal loro sito, i volontari della associazione ”Un ponte per…” che continuano nella linea del silenzio. ”Ogni mattina ricomincia sempre uguale – si legge nel messaggio – bombardamenti sulle citta’, autobombe colpiscono civili in mezzo alla strada, altri sequestri. Molti analisti parlano, almeno per Baghdad, di ‘scenario impazzito’, ‘fuori controllo’. Altri scrivono ed ipotizzano cose sbagliate e qualche volta sgradevoli. Noi continuiamo con angoscia e orrore a vivere nel silenzio. Nel desiderio che questo si faccia speranza”. ”Per la nostra cultura e nel rispetto di tutte le vite umane, da sempre – continua il messaggio -, se avessimo qualcosa da dare per la liberazione di tutti gli ostaggi, la daremmo. Ma al momento abbiamo solo la nostra chiarezza. Raccogliamo appelli (ieri sono giunti tra gli altri quelli della Confederazione dei sindacati arabi, delle organizzazioni delle donne algerine, della comunita’ musulmana di Regina Coeli, di Angela Davis, Susan Sarandon e tanti altri) e messaggi di solidarieta’, cerchiamo di far capire chi siamo e cosa facciamo”.

”In molti ci stanno invitando a iniziative di solidarieta’ e testimonianza che approviamo – conclude il messaggio – e che sostengono ogni giorno le nostre ragioni contro la guerra e per la solidarieta’ a tutte le genti dell’Iraq. Grazie. Come abbiamo gia’ detto, non possiamo partecipare. In questo momento tutti i nostri sforzi sono rivolti alla liberazione degli ostaggi. Alla meravigliosa solidarieta’ che in tanti esprimono. E al silenzio. Salam”.

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