In due mesi di curriculum vitae inviati e relativi colloqui, l’ammontare di soldi spesi ha raggiunto secondo i miei calcoli 250 euro, senza contare le telefonate fatte per sollecitare risposte. Inoltre mi sono fatta una cultura su tutte le cooperative, fondazioni, enti non profit poiché ad ogni colloquio vengono debitamente e in genere lungamente introdotte. Quando ora mi presento per un colloquio spero sempre che la presentazione di quell’ente nel quale al 90% non entrerò a lavorare sia il più breve possibile e che si entri subito nel merito della questione che mi interessa, perché mi sono strarotta di sentirmi vita morte e miracoli di tutte le organizzazioni. Il mio colloquio ideale sarebbe: «Salve, cerchiamo questa figura professionale, paghiamo tot per tot ore di lavoro, le va bene?». Se sì, continuiamo nella spiegazione e nella conoscenza reciproca, se no meglio finirla lì. Invece no, si perdono le giornate intere. Ho firmato più documenti sulla privacy negli ultimi due mesi che in tutta la mia vita.
Non cosa mi aspetta il domani, ma so che la strada è tutta in salita. Ora che sono entrata nel circolo dei precari pagati a ore, mi chiedo: si riesce ad uscire da questo circolo che ti obbliga a trovare tutti gli escamotage e gli incastri giusti per arrivare a fine mese? Che ti fa vivere nell’ansia di perdere un minimo reddito mensile da una settimana con l’altra? Con queste domande irrisolte continuo la ricerca e spero che la fortuna prima o poi sia dalla mia parte, ma mi chiedo per quanto tempo si può andare avanti così, per quanto tempo si ha la forza di reggere uno stress del genere? Mi auguro solo che la frustrazione di tutte le persone che si trovano nella stessa situazione non sfoci in un lento ma graduale assopimento e accettazione passiva, che i nostri figli non crescano con l’idea che lavorare otto mesi all’anno è il massimo a cui possono aspirare e che l’unico modo per poter avere una posizione e andare avanti è conoscere qualcuno di importante. Rivolgo inoltre ai datori di lavoro un appello: leggete i curriculum, trattate le persone che avete davanti con rispetto, non sono dei poveracci disposti a tutto, sono professionisti che offrono la loro competenza, mettete subito in chiaro la paga che offrite e cosa vi aspettate, e ricordate? se ogni sei mesi cambiate operatori pensate allo stipendio e alle condizioni che offrite e chiedetevi se voi accettereste a pari condizioni, e per ultimo? finitela con questi stage che offrite anche ai trentenni con anni di esperienza!
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.