Mondo
«Kabul ancora prigioniera di guerra e terrorismo»
La Tavola della pace: «Si è perso tempo, la situazione non migliora»
di Redazione
Kabul, dieci anni dopo l’undici settembre. «Ancora una città da progettare e ricostruire. Si e’ perso molto tempo, tutte le persone che abbiamo incontrato ci hanno detto che la situazione non sta migliorando». Lo ha detto Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, stilando un resoconto del viaggio nella capitale afghana concluso in questi giorni da una delegazione di pacifisti italiani.
Dopo l’intervento militare internazionale per combattere il terrorismo, il paese, rilevano gli esponenti delle associazioni pacifiste, è «ancora prigioniero della guerra e del terrorismo. La situazione è talmente deteriorata che la sicurezza è inesistente».
Lotti denuncia in particolare «una situazione in cui le associazioni umanitarie, pur continuando a portare avanti i loro progetti, non riescono a creare basi solide a causa della situazione di precarietà in cui sono costrette a lavorare»
La delegazione della Tavola della Pace ha notato però come parte della società civile si stia organizzando per sopperire alla mancanza delle istituzioni: «stanno provvedendo a prestare cure ai feriti e aiuti ai familiari delle vittime – continua Lotti – stanno cercando di promuovere la cultura della democrazia e della partecipazione, provando a creare un’informazione decente e soprattutto stanno cercando di ricostruire un tessuto sociale».
La situazione in Afghanistan però necessita ancora dell’aiuto della comunità internazionale, tanto che «se decidesse di andarsene – prosegue Lotti – questi territori ritornerebbero ancora nel caos. Sarebbe illusorio e controproducente pensare di aver vinto e lasciare questi luoghi. Nessuno ha ancora vinto. Il paese è tutto ancora da ricostruire: non si può però rimanere in Afghanistan come lo è stato fatto finora, posticipando interventi e decisioni».
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