Mondo
Kosovo: mancano fondi all’Onu per pagare GdF
L'Unmik attualmente copre tutti i costi, compresa la diaria dei dieci finanzieri come d'accordo con l'Italia
di Redazione
Quando sette mesi fa la missione delle Nazioni Unite annuncio’ l’arrivo in Kosovo di dieci militari della Guardia di finanza incaricati di costituire la prima Unita’ di investigazione contro il crimine economico, lo fece con toni entusiastici e solenni. Oggi pero’ quella missione e’ a rischio perche’ non si trovano i soldi per pagare gli stipendi dei militari italiani. La vicenda e’ finita sulle prime pagine della stampa kosovara che l’ha definita ”uno scandalo”, avanzando persino il sospetto che qualcuno, all’interno della missione Onu (Unmik), preferisca la partenza dei finanzieri, impegnati a indagare anche sulla concessione di numerosi appalti. Per placare le polemiche e fugare i dubbi, oggi e’ intervenuto ufficialmente il governatore Michail Steiner: ”La missione della Guardia di finanza e’ stato un successo del quale andiamo fieri – ha detto davanti ai giornalisti -. L’Unmik attualmente copre tutti i costi, compresa la diaria dei dieci finanzieri come d’accordo con l’Italia, e noi saremmo grati al governo italiano se ora pagasse questa diaria perche’ nel nostro budget non abbiamo i fondi necessari”. Probabilmente consapevole di chiedere quanto non concordato, Steiner ha tuttavia promesso che l’Unmik continuera’ a pagare la quota ”fino alla fine dell’anno, cosi’ che la Guardia di finanza possa proseguire in ogni caso il suo lavoro”. Ciascuno dei dieci investigatori della Guardia di finanza percepisce una diaria di circa 120 dollari al giorno (poco meno di 110 Euro), finora coperti dalle casse dell’Unmik. Fu proprio la missione Onu a chiedere al governo italiano l’invio dei dieci investigatori, ritenuti i piu’ adatti a scandagliare nel complicato sottobosco della criminalita’ finanziaria che in Kosovo si sta sviluppando pericolosamente. Trascorsi sette mesi, pero’, l’Unmik scopre di non avere piu’ il budget necessario al finanziamento della missione. La stampa e l’opinione pubblica kosovara hanno difeso a spada tratta il ruolo del finanzieri italiani, che appena dieci giorni fa hanno portato alla luce uno scandalo che investiva la gestione dell’ente delle Poste e telecomunicazioni (Ptk). Secondo quanto scrive in un editoriale il quotidiano ‘Koha Ditore’, il piu’ autorevole della provincia, i finanzieri avrebbero in mano almeno altri quattro dossier scottanti riguardanti proprio la gestione di appalti da parte di funzionari dell’Unmik.
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